Muoiono schiacciati da una trave

Rimini

LUGO. Stavano operando in quota, intenti al posizionamento di alcune travi di cemento armato. Due di quelle che in gergo vengono chiamate “capriate”, strutture convesse su cui vengono poi posizionati i pannelli di copertura dei capannoni, erano già state sistemate. Toccava alla terza. Ma qualcosa non è andato nel modo giusto e il pesante manufatto in calcestruzzo ha travolto tutto e tutti. Davide Bellini, 36 anni e Matteo Buscherini, 35, entrambi dipendenti della Gattelli di Russi incaricata di eseguire i lavori, sono precipitati a terra da una quindicina di metri finendo per essere schiacciati dai frammenti della struttura.

Sono passate da poco le 16 quando, ieri pomeriggio, vengono allertati il 118 e i Vigili del fuoco. Dalla centrale operativa di Romagna soccorso vengono inviati più mezzi; si alza in volo anche l’elimedica, che poco dopo viene fatta rientrare. Un segnale che anticipa la tragedia. L’elicottero purtroppo non servirà.

Allo stabilimento della Madel di via Torricelli, alle porte di Lugo, l’attività si ferma. Tutto passa in secondo piano ed anche i camionisti arrivati per le consegne vengono lasciati fuori mentre i dipendenti alla spicciolata escono nel piazzale a scrutare il via vai di pattuglie, sirene, divise. Tra i primi ad arrivare, un ragazzo straniero. Scavalca la ringhiera e raggiunge il punto in cui sono morti i due operai. Cerca il fratello e attraversa col cuore in gola di corsa il lungo piazzale. Suo fratello, per fortuna, è riuscito a salvarsi. Non ce l’hanno fatta invece Matteo e Davide, amici da una vita e colleghi di lavoro che non hanno avuto scampo.

Sul posto si portano i carabinieri di Lugo e Cotignola, tra cui il comandante della Compagnia, Maurizio Biancucci, gli uomini della Medicina del lavoro, quelli dell’Ispettorato del lavoro e il sostituto procuratore Isabella Cavallari. L’area dove è avvenuto l’incidente viene posta sotto sequestro. Iniziano i rilievi e vengono sentiti i colleghi presenti.

Nel cantiere per la realizzazione della nuova ala dell’azienda, leader nel mercato dei detersivi e dei prodotti della pulizia, erano infatti presenti più operai. Nessuno però è stato testimone diretto della tragedia.

Matteo Buscherini e Davide Bellini erano in cima, altri due operai della Gattelli a terra insieme ad un gruista di un’altra ditta. Quando però la struttura in cemento è crollata, i tre al piano erano di spalle, impegnati in altre attività. Hanno sentito un boato e quando si sono voltati l’inferno era già successo.

Stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto, a uccidere i due operai di San Pancrazio - che non è chiaro esattamente in che punto fossero, se nel cestello della gru o sulla sommità del capannone in costruzione - sarebbe stato il cedimento della trave che, per qualche ragione, si sarebbe inclinata colpendo le altre già posizionate e investendoli.

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