«Ho sentito un dolore fortissimo ma non avevo la forza di guardare»

Rimini

RAVENNA. «Dopo la terza botta ho visto degli oggetti volare. Ero vicino a Stefano (il benzinaio) e all’assessore Ouidad Bakkali. Ho fatto qualche passo per spostarmi quando ho sentito un fortissimo dolore alla gamba sinistra. Non sapevo cosa mi avesse colpito. Non riuscivo a stare in piedi e mi sono appoggiato a terra. Ma a dirla tutta, non ho avuto il coraggio di guardare cosa fosse successo». Andrea Casadei ha avuto la sfortuna di essere stato colpito da un frammento della bombola di gas esplosa dopo il rogo nel vicino cantiere, ma al contempo la fortuna di poterlo raccontare. L’onda d’urto della deflagrazione ha infatti ridotto a brandelli la bombola e lui è stato colpito da una scheggia metallica grande come una pizza all’altezza della coscia. Probabilmente lo stesso pezzo (raccolto nella serata di mercoledì dai carabinieri) che ha tagliato di netto parte del telaio metallico del cartello con scritto “aperto” del vicino distributore di servizio. Questione di centimetri, la differenza tra la vita e la morte.

Sdraiato nel letto del reparto di Ortopedia, il 40enne nella tarda serata di mercoledì è stato operato. Se la dovrebbe cavare in una quarantina di giorni, salvo complicazioni. «Il frammento mi ha reciso il muscolo - racconta -. I medici dopo l’intervento mi hanno detto che dovrà restare ricoverato ancora qualche giorno poi più avanti potrò pensare alla riabilitazione». Eroe del pomeriggio in cui si è scatenato l’inferno, è anche grazie a lui che l’incidente non si è trasformato in tragedia. «Ero in casa e stavo aprendo le finestre per arieggiare quando ho sentito il primo botto. Ho pensato a un incidente, ne capitano spesso all’incrocio tra via Sant’Alberto e via Cilla. Così sono uscito a vedere cosa fosse successo, pronto eventualmente a dare una mano in attesa dei soccorsi. Mi piace essere d’aiuto alle persone e avendo avuto il patentino per fare da scorta ai trasporti eccezionali ho un po’ di esperienza nel fare viabilità». Ma fuori non c’era nessun incidente. Bensì un incendio che aveva già provocato un ferito, uno degli operai che stavano lavorando nel cantiere; l’uomo, visitato per una consulenza al centro specializzato di Cesena, ha riportato ustioni di secondo grado giudicate guaribili in una ventina di giorni. «Già nei giorni precedenti, in occasione dei lavori in altri punti della strada, c’erano state delle fughe di gas che avevano provocato delle fiammate ma di modesta entità. Nulla a che vedere con l’incendio in atto. Ho visto l’assessore Bakkali che faceva retromarcia - riprende Casadei - e le ho detto che se voleva potevo darle una mano. Lei ha messo l’auto di traverso e insieme abbiamo deviato il traffico. Qualcuno voleva passare lo stesso. Io ho detto che non avevo alcuna autorità, che se volevano potevano farlo, ma a loro rischio e pericolo. Ha funzionato, nessuno è andato oltre». Non sa ancora che per quel gesto il prefetto intende consegnargli un riconoscimento al valor civile. Quando lo apprende si commuove. «Spero che questa disavventura possa aiutarmi. Non so se a trovare un lavoro, magari, ma almeno ad aprirmi le porte come volontario per la Protezione civile. Mi piacerebbe moltissimo».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui