Morta la donna speronata in auto dal pirata

Rimini

RAVENNA. Al quinto giorno di agonia il cuore di Elena Zanzi ha cessato di battere. Nella mattinata di ieri, infatti, la 44enne ravennate ferita sabato scorso in un incidente stradale sul rettilineo che collega Marina Romea a Porto Corsini è deceduta. La situazione estremamente critica con cui la donna era stata trasferita al Bufalini di Cesena si è ulteriormente aggravata nelle ultime ore.

Anche in caso di sopravvivenza, a causa delle gravissime lesioni riportate alla spina dorsale e alla testa, la donna avrebbe avuto comunque il destino segnato, ma nella tarda mattinata di ieri anche quel filo flebile di speranza che la teneva in vita si è spezzato.

Un epilogo che inevitabilmente avrà conseguenze anche sul piano giudiziario per il pirata della strada - Antonio Salvatore Di Camillo - che dopo aver speronato nelle prime ore di sabato la vettura su cui viaggiava la 44enne si era allontanato ricomparendo alcune ore più tardi sul posto dell’incidente in stato confusionale.

Arrestato per fuga e omissione di soccorso l’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Dragoni, era stato indagato a piede libero anche per lesioni plurime colpose; alla luce del decesso della donna la sua posizione è destinata a mutare e il 53enne di origini abruzzesi sarà chiamato a rispondere di omicidio colposo. Non dovrebbe invece cambiare la misura disposta nei suoi confronti; l’automobilista si trova ancora ai domiciliari in ospedale, anche se è stato trasferito dal reparto di medicina a quello di psichiatria.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti per ricostruire nei dettagli quanto accaduto quella notte. Secondo quanto appurato finora dai carabinieri di Marina Romea, la Honda Jazz su cui si trovava Elena Zanzi (la donna era in compagnia di altre quattro persone, due coetanee, un 31enne alla guida e la fidanzata 28enne di quest’ultimo) è stata speronata attorno alle 2.30 del mattino all’altezza del maneggio.

A causa del tamponamento l’utilitaria è finita fuori strada girando più volte su se stessa. Una trottola impazzita. Ad avere la peggio era stata la 44enne ravennate che sedeva sul sedile posteriore; sbalzata fuori dall’abitacolo, le sue condizioni era parse subito disperate.

Feriti ma in modo più lieve anche gli altri compagni di viaggio, medicati all’ospedale e dimessi con prognosi variabili tra gli 8 e i 21 giorni.

Nell’impatto anche la vettura dell’investitore aveva riportato danni evidenti. Ciononostante, il conducente della Bmw era ripartito. Ma non era riuscito a fare molta strada; la berlina tedesca lo aveva lasciato a piedi a qualche centinaio di metri di distanza dal punto dell’impatto. L’uomo aveva così proseguito con le sue gambe, facendo perdere le proprie tracce incamminandosi nei sentieri della valle.

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