L'ex studente inventa l'App per visitare la città

Rimini

RAVENNA. Visitare Ravenna grazie a un’App sul cellulare. Con tanto di passeggiata tridimensionale e una guida ad hoc. A pensarci è stato un ex studente ravennate, Riccardo Santato, che a Ravenna si è laureato una dozzina di anni fa in Conservazione dei beni culturali: «Volevo, con la tecnologia, avvicinare il grande pubblico a città d’arte importanti ma non tra le più conosciute in Italia». E ora basta un click per “entrare” a Sant’Apollinare o a San Vitale.

La nuova applicazione per cellulari si chiama “Grand tour project” ed è realizzata da un team di Rovigo, al cui capo sta proprio il 37enne Santato. «Questa app è gratuita - spiega l’ex studente ravennate -. Non appena si clicca sull’icona dell’applicazione, si apre una lista di città e una serie di siti visitabili (ad oggi, sono oltre una ventina i luoghi tra cui scegliere, ndr). Ravenna è la città, tra quelle offerte, più completa. Il cliente clicca sulla città che vuole visitare e poi può scegliere tra i monumenti in cui “entrare”. E’ in quel momento che si può decidere se acquistare o meno il documentario disponibile in quattro lingue, e sottotitolato per i non udenti, che si riferisce ai vari monumenti offerti. Il costo per questi prodotti è assolutamente popolare: dagli 0,99 centesimi in su».

Ad oggi, la zona “raccontata” in un’app riguarda per lo più le città d’arte del Nord est della penisola (tra cui Verona, Padona, Monselice, Ferrara), ma con una particolare attenzione a Ravenna.

«Visitare, filmare e raccontare Ravenna per me non è stato semplicemente lavoro, ma un’esperienza che mi ha fatto rivivere quanto bella sia questa città non soltanto per la sua storia, ma soprattutto per la sua gente ed il suo modo di vivere», racconta Santato.

Al suo fianco, ci sono altri tre giovani imprenditori: Pietro Bello (il programmatore), Erica e Andrea Tonin (rispettivamente, curatrice dei testi e fotografo). «Volevo trovare un sistema per fare apprezzare le belle città d’arte anche a chi non le conosce. E’ facile apprezzare Roma, Firenze o Venezia - spiega ancora Santato -, ma ci sono altri posti meravigliosi di cui il grande pubblico sa poco. Per questo, quando mi sono chiesto quale potesse essere il modo per avvicinare la storia antica al grande pubblico, ho pensato alla tecnologia».

Dei monumenti, oltre ai documentari, è offerta anche un’animazione in 3d. A curare quella del Mausoleo di Teodorico, ad esempio, è stato un giovane ravennate, Massimiliano Montanari.

 

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