Matteucci: «Ora basta, martedì vado all'Anas» Ancisi infuriato: serve una soluzione immediata

Rimini

RAVENNA. «Sulle soluzioni per l’incrocio della morte, Statale Adriatica - Statale Ravegnana, io le parole le ho esaurite. Da molti giorni sto cercando, attraverso le vie normali, di parlare anche solo al telefono con il capo dell’Anas. Non ci riesco. Martedì vado a Roma e, insieme al deputato Pagani, vado all’Anas e resto lì finché non mi riceve. L’Assessore regionale Peri concorda. So che non è una cosa da Paese normale, ma provo anche questa».

Poche righe per annunciare un’iniziativa che, almeno per modalità, ha del clamoroso e forse nessun precedente. Così il sindaco Fabrizio Matteucci reagisce alla notizia di una nuova tragedia avvenuta all’incrocio forse più pericoloso di tutta la rete viaria del Ravennate, tragedia costata la vita venerdì sera a un 35enne residente nel Napoletano, Giovanni Montella (vedi articoli a pagina 3).

Proprio la scorsa settimana la vicenda della messa in sicurezza dell’incrocio era ritornata attuale dopo le critiche mosse al sindaco da Alvaro Ancisi che lo aveva accusato di immobilismo dopo aver annunciato nei mesi scorsi di essere vicini alla realizzazione di una rotonda che invece sembra essere rimasta sulla carta.

Ma per quell’opera pubblica servono fondi che deve portare l’Anas (la strada è statale quindi non di competenza di palazzo Merlato). Fondi che purtroppo non sono mai arrivati.

Dopo l’affondo di Ancisi, Matteucci aveva dichiarato di aver lanciato un ultimatum all’Anas: «O si parte entro la fine del mese - aveva detto il sindaco - oppure mi rivolgo alla Regione». Ma la fine del mese non è arrivata senza un nuovo lutto. E la polemica s’infiamma con il capogruppo di Lista per Ravenna che non risparmia nuove stoccate al primo cittadino: «Mentre era a Roma per una comparsata televisiva - scrive il consigliere d’opposizione - una nuova tragedia si consumava in quell’incrocio». Ancisi ricorda poi come sia a Forlì che a Cesena si siano costruite negli ultimi anni tangenziali all’avanguardia, mentre a Ravenna tutto è fermo.

Ancisi invita poi il Comune a trovare soluzioni immediate. «Anche se siamo poco convinti della sostenibilità tecnica di un rotonda da 40 metri di diametro addosso ad un fiume - scrive ancora il capogruppo - daremo tutto il nostro appoggio perché, piuttosto che niente, la si faccia il più presto possibile. Ma la morte non aspetterà tanto per colpire ancora». Secondo Lista per Ravenna la soluzione migliore sarebbe quella di un allargamento della statale a tre corsie in modo da realizzare un incrocio simile a quello con la Dismano. «Si farebbe prima e non ci sarebbe bisogno di fare espropri».

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