Tragedia in casa: mamma e bimbi morti afissiati

Rimini

RAVENNA. Forse hanno cercato di mettersi in salvo, tentando di raggiungere la mamma come sempre fanno i bambini. Li hanno trovati lì, Alessandro e Federico, ai piedi del letto della donna, che dormiva al piano si sopra, probabilmente la prima a morire intossicata dal fumo salito verso l’alto.

La scena disgraziata di una tragedia di Ferragosto che nel silenzio della sera ha spazzato via un’intera famiglia di Roncalceci mentre a qualche centinaio di metri il paese era attraversato dalle festa di mezz’estate. Sono morti tutti e tre, asfissiati dal fumo dell’incendio divampato, sembra, da qualche apparecchio elettronico, un trasformatore o un caricabatterie, appoggiato sul divano: Claudia Torsani, 45 anni, e i due figli Alessandro e Francesco Baioni di 12 e 8 anni. Erano a Marina Romea nella loro casa estiva, in via dei Tigli 54, dove passavano le vacanze finita la scuola.

Non hanno avuto scampo. Il divano ha preso fuoco in un istante e le fiamme hanno intaccato i pochi oggetti che erano vicini. E’ bastato poco per saturare di fumo l’intero appartamento, su due livelli. Non c’era modo che uscisse perché, forse per il vento forte di giovedì sera, tutte le finestre erano ben chiuse. Per combattere il caldo erano stati accesi i condizionatori che, in quell’inferno di calore, si sono quasi squagliati.

La camera da letto dei bambini è sul livello di ingresso dell’appartamento, al secondo piano di una palazzina che si snoda in mezzo a piccoli giardini. La madre invece dormiva nella zona soppalcata. E’ possibile che i bambini svegliati dal calore, dal fumo, dal crepitio delle fiamme o anche dal crollo di un lampadario, abbiano tentato di andare dalla mamma. Un gesto disperato. Hanno comunque salito le scale e sono entrati nella stanza della donna. Erano ai piedi del letto quando i vigili del fuoco ieri pomeriggio alle 14.30 sono entrati per primi nell’appartamento, dopo la telefonata di un vicino che si era ritrovato un’intera stanza zeppa di fuliggine.

I piccoli sono morti lì, forse dopo Claudia Torsani, che evidentemente deve essere stata colta nel sonno, senza avere il tempo di capire, di provare a mettere in salvo i bambini o anche solo di cercare ossigeno spalancando una finestra.

Le fiamme, consumato tutto l’ossigeno dell’abitazione quasi sigillata da finestre e persiane chiuse, si sono poi spente da sole lasciandosi dietro solo il dramma.

Ci sono volute ore per spazzare via il fumo mentre fuori la gente ha continuato ad osservare quel via vai di carabinieri e vigili del fuoco che nella casa erano entrati rompendo un vetro dopo aver tentato di contattare la donna senza ottenere risposte. E’ andata avanti così fino all’arrivo del pubblico ministero Daniele Barberini che è entrato nell’appartamento accompagnato dal tenente colonnello Antonio Sergi e dal maggiore Luciano De Gregorio. Con il suo nulla osta i tre poveri corpi sono stati portati via da quella casa diventata in pochi istanti una tomba.

 

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