Cane chiuso in gabbia col muso bloccato dal nastro adesivo

Rimini

RAVENNA. Forse abbaiava troppo, dava fastidio. O forse era solo un “gioco”, il loro, per vedere come reagiva quella piccola bestiola. Fatto sta che qualche vicino deve essersi accorto di quanto stesse accadendo nella lavanderia di quei due ragazzi, e ha dato l'allarme. E' così che, nei giorni scorsi, gli agenti della Municipale hanno trovato, in casa di una giovane coppia in centro a Ravenna, un cagnolino tenuto dentro una gabbia, imbavagliato e immobilizzato col nastro adesivo. Il cucciolo meticcio è stato messo in salvo e i due sono stati denunciati per maltrattamento di animali: rischiano fino a un anno e mezzo di reclusione.

Il fatto risale appunto ai giorni scorsi: sono diverse le segnalazioni che, specie d'estate, giungono alla Municipale riguardo cani o animali abbandonati o maltrattati. Ma questa era particolarmente grave. E' stato un residente a lanciare il dubbio su come venisse tenuto un cagnolino, in quell'appartamento che si trova in una palazzina in pieno centro storico. Sul posto sono quindi intervenuti gli agenti di polizia giudiziaria comandati da Stefano Rossi, assieme a una pattuglia della vigilanza di quartiere e al veterinario reperibile. Hanno rintracciato i due inquilini di casa, un ragazzo e una ragazza, appena ventenni, originari di Ferrara e di Modena. Una volta dentro, l'orrore. L'alloggio era sporco e in pessimo stato, ma in condizioni ancora peggiori stava il cane. Il piccolo meticcio era rinchiuso in una gabbia in uno sgabuzzino adibito a lavanderia. Era seduto sui suoi escrementi, senza acqua né cibo. Sporco e spaventato. Gli avevano “immobilizzato” il muso con del nastro adesivo. E lo stesso avevano fatto con le zampe anteriori, come incaprettato. In compenso, a rendere il tutto ancora più surreale, era tenuto benissimo l'altro cane che viveva con loro nell'appartamento. Si tratta di una bestiola di razza, un American Stafford Shire, nutrito e dotato di microchip, quindi iscritto all'anagrafe canina. Il veterinario della sanità pubblica (presente al sopralluogo in virtù del protocollo istituito un paio di anni con l’Ausl) ha visitato entrambi i cani, mostrando preoccupazione per quello maltrattato: per questo, il più piccolino è stato prelevato e ricoverato al canile. Ora, i due ventenni rischiano grosso: sono stati denunciati per maltrattamento di animali e rischiano la reclusione o una multa salata, fino a 30mila euro.

(p.c.)

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