Bagnino salva bambina di 12 anni

Rimini

RAVENNA. La spiaggia e il sole dopo l’acquazzone: il mare calmo e i giochi in acqua con la sorellina più piccola. Poi un attimo di distrazione, e il terrore. Ha rischiato di annegare così la 12enne che nel primo pomeriggio di ieri, è stata salvata in extremis dal bagnino di turno sullo specchio d’acqua di fronte al bagno Palm Beach, a Casalborsetti. Pochi istanti dopo, e non ci sarebbe stato più nulla da fare. La bambina è stata trasportata d’urgenza al “Santa Maria delle Croci”, a Ravenna: le sue condizioni non sono gravi, ma rimane comunque sotto osservazione.

Erano le 14.30. La ragazzina, di origini libiche ma residente a Reggio Emilia, stava giocando in acqua con la sorella più piccola, e un amichetto della stessa età. I genitori erano a riva: li scrutavano da lontano. Il mare era calmo, ma il vento che spirava da nord era forte. Ed è stato quello a cogliere la bambina di sorpresa. Stanca dei giochi, si stava rilassando in acqua, lasciandosi cullare dalle onde, e non deve essersi accorta di essere stata spostata dalla corrente solo di pochi metri: quanto bastasse per non toccare più. Ed è stato lì che, spaventata, ha cominciato ad annaspare. Sulla battigia, una cliente del bagno ha visto tutto ed è riuscita a dare l’allarme. Il bagnino era appena rientrato dalla pausa pranzo: aveva ancora la felpa addosso quando ha sentito le grida disperate della signora che chiedeva aiuto. Uno sguardo veloce al mare e vede la ragazzina agitare le braccia. Poi, tutto è accaduto in pochi istanti: la fuga disperata verso l’acqua, le bracciate vigorose in direzione della bambina in difficoltà, poi il salvataggio. Quando l’afferra dalle spalle e riesce a trascinarla a sé, la 12enne ha già perso conoscenza: le massaggia il petto mentre la porta a riva, ed è lì, al secondo o terzo colpo tra lo sterno e il ventre, che la bambina riprende fiato e sputa l’acqua che le stava strappando la vita. Una volta a riva, il bagnino e un collega riescono a completare le operazioni di salvataggio. La mettono in sicurezza e fanno partire l’allarme al 118. Il tutto sotto lo sguardo impietrito dei genitori che, gettatisi in acqua, avevano tentato anche loro la corsa disperata verso la figlia, per provare a salvarla. Armati di defibrillatore, per il personale di salvataggio della cooperativa spiagge non è stato comunque necessario usarlo. Messa la ragazzina in posizione di sicurezza, sono arrivati in tempo i medici del 118, con tanto di elimedica visto il codice di massima gravità col quale l’allarme era partito. La ragazzina è stata poi caricata sull’ambulanza e portata via, ma le sue condizioni sono migliorate velocemente.

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