Dopo il rogo primi passi nella rinascita

Rimini

RAVENNA. A due anni dall’incendio, riapre al pubblico la pineta Ramazzotti, anche se solo per un giorno: tiepido il benvenuto dei curiosi. A decine gli escursionisti che ieri pomeriggio hanno voluto personalmente testare la corsa della natura, che sta riprendendo il suo posto dopo quel terribile rogo. Ora, lentamente, senza infastidire troppo il percorso silenzioso del verde, l’idea della Forestale è quella di riuscire a tenerla aperta al pubblico, anche se con pochi e cadenzati appuntamenti: non più di cinque giornate in tutta l’estate.

«Non ci aspettavamo la ressa, ma i curiosi non mancano – soddisfatto il vice aggiunto Giovanni Nobili, a capo dell’ufficio per la Biodiversità di Punta Marina -: ormai i ravennati hanno metabolizzato l’incendio della pineta e ora sono solo curiosi di capire come la natura si riappropria dei suoi spazi». Per quanto boschi e ombra non ci siano praticamente più, il letto della pineta non è più un piatto letto di cenere, ma il sottobosco è interamente verde. L’appuntamento, dall’alto valore simbolico, è stato fatto volutamente ricadere nel giorno dell’anniversario dell’incendio: a badare il percorso aperto al pubblico, c’erano ieri i volontari della protezione civile Mistral e di Legambiente, ma l’iniziativa aveva il supporto anche del Comune e del comitato cittadino. «Si tratta della prima delle occasioni di visita che vogliamo offrire ai cittadini quest’anno – sottolinea Nobili - in attesa che la vegetazione sia sufficientemente sviluppata ed affermata per essere al sicuro dal possibile calpestio da parte dei raccoglitori di asparagi o di quei ciclisti che preferirebbero percorrere l’area fuori dalla viabilità esistente». Per quanto riguarda invece la fruizione balneare (sia per la parte di Lido di Dante che per Lido di Classe) nel rispetto della spiaggia protetta e delle ultime fasi della nidificazione (che quest’anno non si è protratta oltre le previsioni) dall’inizio della settimana sono a disposizione dei bagnanti le zone “B” (in blu, nelle tabelle esposte nell’area), dove l’accesso è consentito solo nel periodo che va dal 16 luglio al 31 marzo. Si tratta delle zone ad accesso con limitazioni: vale a dire dove si può sostare, ma è vietato usare tende ombrelloni o gazebo e dove è vietato spostare materiali di origine naturale spiaggiati. «Questi divieti - fanno sapere dalla Forestale - sono finalizzati a favorire una visitazione di tipo escursionistico a scapito di una frequentazione solo balneare ma diffusa ed incontrollata, considerata incompatibile col grado di tutela dell’area». Resta, infine, il divieto di accesso alla zona “A” (zona rossa) dove si può entrare solo con visite guidate.

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