Cadavere di un uomo affiora alla Bassona

Rimini

RAVENNA. Forse un malore e l’annegamento, un incidente o forse qualcos’altro ma sarà solo l’autopsia a chiarire le cause della morte dell’uomo ritrovato cadavere ieri pomeriggio alla Bassona: era in acqua da giorni. Di certo adulto, dall’età incerta, forse di colore.

Sul corpo nessun segno apparente di violenza, ma lo stato di decomposizione rende difficile qualsiasi ipotesi.

Il ritrovamento. La spiaggia selvaggia poco più avanti a destra e a sinistra, la pineta alle spalle, da dove si passa solo dopo aver attraversato ferrovie, strade sterrate, e prostitute. Il fango della foce del Bevano sotto i piedi, il mare davanti. E’ lì, sul lato destro della foce, che un gruppo di ragazzi giunto in gommone, nel pomeriggio di ieri, ha avvistato quel cadavere seminudo, riverso a faccia in giù, scuro e rovinato dall’acqua e dal sole. Erano le 15.30 di ieri, poco più in là della Bassona, in un’area disabitata del litorale tra le frazioni di Lido di Classe e Lido di Dante, zona nota per le frequentazioni “chiacchierate”. Sul posto, sono intervenuti, oltre a un medico dell’Ausl, anche i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Cervia-Milano Marittima, e quelli del nucleo investigativo di Ravenna.

La salma. Del cadavere non si sa nulla. Dalla prima ispezione cadaverica, il corpo sarebbe stato in acqua qualche giorno. Gambe rigide e piegate, volto nel fango, non presenterebbe segni di violenza, ma visto lo stato del cadavere non è facile accertare l’assenza di ferite o il colore della pelle; solo l’autopsia, che verrà probabilmente disposta dal pm Monica Gargiulo, potrà chiarire le esatte cause del decesso. Ora, si procederà prima di tutto con l’identificazione. La salma era seminuda: addosso solo un paio di boxer intimi. Nessun documento. E in zona, non risultano denunce di scomparsa compatibili. Attraverso le impronte digitali e i segni distintivi del cadavere, si cercherà nella banca dati delle persone fotosegnalate. A meno che non si tratti di un clandestino, non dovrebbe essere difficile riuscirlo ad identificare.

Dal mare. Ma come c’è arrivato lì quel corpo e da dove? La conformazione delle acque e della corrente del torrente Bevano fanno pensare che quel corpo sia arrivato dal mare: se fosse arrivato dal fiume, probabilmente si sarebbe arenato prima. Ma il mare, dal luogo di ritrovamento, dista oltre un centinaio di metri. Tra le ipotesi formulate in prima battuta, c’è dunque quella che possa essere giunto dal mare aperto, magari travolto dall’ondata di maltempo, eventualmente trasportato dalla piena dei fiumi. Il gonfiore farebbe pensare ad almeno alcuni giorni di permanenza in acqua.

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui