Travolti da una bomba d'acqua

Rimini

FAENZA. C’è chi le chiama impropriamente “bombe d’acqua”, ma stavolta la “bomba” che ha colpito la scorsa notte il Faentino a sud della via Emilia conteneva anche proiettili di ghiaccio di calibro bello pesante. Un’arma micidiale generata dagli elementi ha messo in ginocchio l’agricoltura e in evidenza la vulnerabilità umana e del territorio dinanzi alla natura, ma anche difetti di manutenzione come emerge dalle proteste di residenti e agricoltori, disperati, ma subito con le maniche rimboccate per salvare il salvabile.

Una catastrofe paragonabile solo ad un evento bellico, capace di fare tabula rasa di vigneti, frutteti, giardini. Di sollevare le auto e scaraventarle come fuscelli a centinaia di metri di distanza, trasportate da fiumi di fango, acqua e ghiaccio fuori controllo. La tempesta è venuta abbinata a bufera, un finimondo, come nessuno a memoria d’uomo ricorda da queste parti.

Errano, San Ruffillo, San Cristoforo, Quartolo, Castel Raniero, Celle, Pideura, Tebano, Sarna, Borgo Tuliero, Marzeno: queste le frazioni più colpite con danni ingenti all’agricoltura, alle infrastrutture, ai mezzi, alla flora, alla fauna. Tutto è iniziato intorno all’1.30 di notte: «Si è visto subito che non sarebbe stato un temporale normale - racconta un testimone - il cielo era in corto circuito: lampi, tuoni, un’energia sprigionata incredibile. Poi ha iniziato a piovere e a grandinare con una veemenza paurosa: ero in macchina vicino a Errano, mi sono fermata, e mi è andata bene perché se solo avessi percorso altri cento metri non avrei avuto scampo».

Sulla provinciale Brisighellese, a Quartolo, ha esondato il rio San Cristoforo. L’impeto dell’acqua ha incrociato le case e la strada e il disastro si è palesato in tutta la sua drammaticità. Acqua nelle cantine e ai primi piani delle abitazioni. Due famiglie evacuate a San Cristoforo: una di 4 perone (due minori) e un’altra di due. Entrambe hanno trovato ospitalità presso parenti. Al civico 117 di via Faentina il torrente di detriti ha sollevato due macchine: una l’ha portata a fondo valle dopo aver percorso un dislivello di oltre 50 metri. Guard rail divelti, scarpate franate, carreggiata della provinciale invasa da fango, ma anche da porte, finestre, lamiere, suppellettili. E nelle strade comunali situazioni pure peggiori: dissesti, asfalto divelto, auto e mezzi agricoli scaraventati sulle recinzioni in via Celle, in zona Pideura, in via Mulino del Rosso. Altre esondazioni hanno riguardato il rio Quinto e il torrente Marzeno, oltre a numerosi rigagnoli, fossati e canali. La grandine ha letteralmente “rasato” le vigne e i frutteti. Perso totalmente il raccolto. Alberi secolari rimasti spogli. Sono morti caprioli fauna selvatica e tanti animali domestici. Un paesaggio spettrale. Preoccupano due laghi artificiali a rischio rottura degli argini a San Cristoforo. La circolazione stradale è rimasta interrotta tra Errano e Brisighella per buona parte della mattina. Traffico dirottato sulla via Canaletta di Sarna. Sulla ferrovia Faentina è stato soppresso il treno delle 5.04 per Firenze, poi partito vuoto per effettuare una ricognizione della linea, mentre operai liberavano le rotaie da alberi e fango. Il treno delle 6.02 è partito con oltre un’ora di ritardo. Eccezionale la mobilitazione di Protezione civile, vigili del fuoco, Forestale, polizia provinciale e Comuni.

 

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