Appello del sindaco al Ministero

Rimini

RAVENNA. L’emergenza questa volta vien dal mare. O meglio ancora dallo stato critico della spiaggia e della pineta di Lido di Dante, minacciati dalle mareggiate invernali. Il lembo di sabbia che divide mare e pineta e infatti ormai ridotto ai minimi storici e dopo il criminale incendio doloso del 2012 basterebbe davvero poco per inondare quel che resta del bosco, cancellando per sempre uno dei pochi gioielli ambientali rimasti sul nostro litorale. Una situazione critica che ieri ha spinto sia il sindaco Matteucci che il consigliere provinciale Udc Gianfranco Spadoni a chiedere interventi immediati. E se il primo cittadino invoca l’aiuto di Regione e Ministero per l’Ambiente, Spadoni rilancia un’idea che in realtà sarebbe un diritto sancito per legge: utilizzare le royalties garantite dall’estrazione per il metano per la salvaguardia ambientale.

«Occorrono soprattutto interventi strutturali che difficilmente possono essere a carico degli enti locali - scrive Spadoni - considerati i magri bilanci ma tali interventi devono prevedere la partecipazione diretta da parte della regione e dello stato con un possibile coinvolgimento dell’Europa. Come tutte le emergenze, infatti, anche questa va trattata con progetti e interventi bisognevoli di risorse adeguate, a cominciare dall’utilizzo della royalties introitate dalla nostra Regione per il prelevamento di gas metano nell’off-shore ravennate e che più correttamente dovrebbero essere riversate sul territorio. Occorrono interventi e opere in grado di risolvere annose questioni che interessano i nostri lidi. Di qui l’impegno a sostenere compattamente le necessità del territorio presso i livelli centrali e regionali». Un allarme raccolto ieri anche da Matteucci: «Il Comune ha programmato negli anni gli interventi necessari per la protezione della spiaggia e della pineta di Lido di Dante. Ma i tempi eterni degli iter burocratici che ci legano le mani per i prossimi interventi sono diventati incompatibili con la salvezza di quella zona di inestimabile valore. Quell’area già martoriata dall’incendio criminale del 20 luglio 2012 è insidiata dal mare. Il Comune da solo non ce la può fare - spiega Matteucci - per questo chiedo alla Regione e al Ministero per l’ambiente procedure in deroga per realizzare interventi vitali in tempi rapidissimi. Chiedo a tutti, a partire dal Corpo Forestale dello Stato, di concentrare nella difesa dal mare che avanza tutti i soldi disponibili, sospendono ogni altro intervento di spesa. In queste ore ho avviato i contatti necessari per assumere queste decisioni urgenti».

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