Caos in maggioranza sul caso Filetto

Rimini

RAVENNA. Il caso di Filetto incrina la maggioranza; Sel fa la voce grossa e chiede al sindaco di ritirare la richiesta di risarcimento danni per 3 milioni di euro presentata contro gli autocostruttori: «Sono loro ad aver subito un danno», dice l’alleato. Il sindaco mantiene un profilo basso ma convoca i partiti di maggioranza «per spiegare bene gli estremi della causa civile», spiegano ancora da Sel, ma è pronto anche a riportare il caso in Consiglio comunale. Non in quello convocato per oggi, però: prima è bene parlarne tra alleati.

Il caso politico. Dunque, da caso finanziario a politico il passo è stato breve. Il caos è nato dopo che, in vista della prima udienza della causa civile intentata dagli autocostruttori di Filetto, rimasti senza casa, contro Comune e Alisei (la ong che avrebbe dovuto completare i lavori), gli avvocati di Palazzo Merlato hanno presentato una memoria difensiva con la quale ribaltano la versione della cooperativa Mani unite e, alla loro richiesta di un risarcimento da un milione e mezzo di euro, rispondono raddoppiando la posta: non sarà il Comune a pagare, semmai sono gli autocostruttori che devono all’Amministrazione 3 milioni. Questo dice la memoria. Fin qui, è storia: l’udienza è convocata per il 25 giugno e i Cinquestelle hanno sollevato il caso additando il sindaco di prendersela con le persone sbagliate. Immediata la risposta del Comune che ha affidato le precisazioni a una nota, l’altra sera: la richiesta di risarcimento danni non è un atto del sindaco, hanno sottolineato, ma una difesa processuale in una causa intentata da altri.

La notte di Sel. Eppure, se anche Palazzo Merlato pare convinto della linea di difesa, gli alleati di Sel sono rimasti a bocca aperta. E, giovedì in piena notte, a rompere gli indugi sono la consigliera comunale Sarah Ricci e la coordinatrice del circolo ravennate Bettina Chiadini: «In questa vicenda è del tutto ovvio che gli autocostruttori sono le prime vittime ed è altrettanto ovvio che non può essere imputato loro alcun danno - scrivono -: chiediamo al sindaco l’immediato ritiro della richiesta di danni». Il comunicato non è passato inosservato al primo cittadino Fabrizio Matteucci che, ieri mattina, ha deciso di convocare i partiti di maggioranza per spiegare bene la situazione. Una data non è stata ancora fissata, ma il confronto sarà a breve.

Confronto-scontro. Ma l’impressione è che i punti di partenza siano diversi. Da una parte l’assessore Massimo Cameliani che ha seguito da vicino la vicenda, che non ha gradito la causa degli autocostruttori, e che sembra sostenere la linea di difesa degli avvocati di Palazzo Merlato. Dall’altra Sel che è convinta che l’incontro di maggioranza non sarà solo formale e quindi di mere spiegazioni, ma «risolutivo», certi che il Comune sia pronto a fare marcia indietro. «Credo che la nostra richiesta sarà accolta - va dritta al nodo la consigliera Ricci -: penso che ci sia stato un errore, che può capitare. Le cose possono sfuggire di mano, ma ritengo che sia possibile ritirare la richiesta di danni anche di fronte all’autonomia dell’ufficio legale». Un’azione legale contro gli autocostruttori, non usa mezzi termini il coordinatore provinciale di Sel Andrea Mengozzi, sarebbe «aggiungere la beffa al danno: a loro sarà difficile chiedere soldi. Sono loro ad aver subito il danno».

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