Troppo stress, "commissario" in corsia

Rimini

RAVENNA. Un commissario, una sorta di tecnico esterno che dovrà fare da supporto al coordinamento infermieristico del reparto dell’ospedale di Lugo dove lavorava l’infermiera indagata per omicidio volontario e ora sospesa per un’altra vicenda, quella di un furto in corsia. Eccola, assieme alla garanzia di assumere entro fine mese sei infermieri (così da riempire i posti vacanti che si erano creati nello stesso reparto nell’ultimo anno), la ricetta dell’Ausl contro la tensione, lo stress, e il calo di fiducia che si era creato tra quelle corsie d’ospedale l’indomani dello scoppio dello scandalo per l’avvio delle indagini sulle morti sospette.

Incontro sindacati-Ausl. Alla decisione si è arrivati ieri mattina al termine dell’incontro tra i sindacati e il direttore amministrativo dell’Ausl Savino Iacoviello. Il confronto era stato chiesto proprio per parlare della vicenda che, nell’ultimo mese, ha scosso la sanità locale: il caso è quello dell’infermiera sulla quale la Procura di Ravenna sta indagando in relazione alla morte di una 79enne di Russi, Rosa Calderoni, deceduta i primi di aprile in circostanze sospette. Al caso della Calderoni se ne sono poi aggiunti un altro paio, risalente a pochi giorni prima e ora la Procura conta di far luce su addirittura 38 decessi avvenuti nei primi tre mesi dell’anno quando era di turno l’infermiera.

La sospensione. Della vicenda giudiziaria, nel corso dell’incontro di ieri mattina, non si è discusso. Nemmeno dell’altra inchiesta, quella per furto, giunta al termine e che, alla donna, è valsa la sospensione cautelativa. «La misura durerà 30 giorni nel corso dei quali l’infermiera continuerà a percepire lo stipendio, come da legge - specifica Paolo Palmarini, segretario della Uil-Fpl -. Si è proceduto con la sospensione perché, nel caso del furto, l’indagine era giunta a conclusione. Se nel prossimo mese, dovesse capitare la stessa cosa per l’inchiesta per omicidio, allora interverrà un’altra sospensione, altrimenti la donna rientrerà in servizio ma non sarà comunque occupata nell’assistenza alla persona».

«Ospedale sicuro». Ma la preoccupazione dei sindacati, ora, è quella di garantire la piena operatività del reparto e la tranquillità dei colleghi dell’infermiera che, pur travolti dallo scandalo, non hanno abbandonato il lavoro. Il tutto, nonostante in reparto manchino sei colleghi: posti vacanti a causa delle mancate sostituzioni, in virtù del parziale blocco del turn over deciso dalla Regione. «Per questo - spiega Palmarini - in reparto verrà inserito un operatore con responsabilità superiore che, da una parte, affiancherà il coordinamento infermieristico, dall’altro tenterà di consegnare un clima più sereno e una proficua organizzazione del lavoro». Insomma, un rinforzo che faccia da sostegno pratico e psicologico. «Si sta rischiando - aggiunge Nicola Farina, della Fp-Cgil - di mettere in pessima luce un ospedale e un reparto che hanno sempre dimostrato grande professionalità. I lavoratori hanno continuato a garantire il servizio, coprendo i turni con fatica: va dato loro merito».

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui