Morti sospette, ferie agli sgoccioli per l'infermiera

Rimini

RAVENNA. Il clima in ospedale è teso e i sindacati si troveranno faccia a faccia con la direzione dell’Ausl. Il caso dell’infermiera indagata dalla Procura per omicidio volontario, perché sospettata di aver causato la morte di almeno una paziente, continua a scuotere l’Umberto I. Tanto più che il periodo di ferie della dipendente, assente dal lavoro sin da quando l’azienda ha segnalato quella lunga scia di decessi alla Procura, è ormai agli sgoccioli. «E’ a casa fino al prossimo 9 maggio compreso», fanno sapere informalmente dall’Ausl. E ora anche i colleghi vogliono capire cosa accadrà dopo quella data.

«Il tipo di situazione e il clamore mediatico che ha sollevato questo caso ha creato disagio non solo tra i dipendenti ma anche tra i cittadini - spiega Paolo Palmarini, responsabile della Fpl-Uil -. Per questo abbiamo pensato che la cosa migliore fosse un incontro con l’azienda. Innanzitutto vogliamo capire, per quanto è possibile vista l’inchiesta in corso, quanto è accaduto dal momento che non abbiamo ancora avuto comunicazioni ufficiali in merito. Poi bisogna cercare di rasserenare il clima in tutto l’ospedale».

L’incontro tra sindacati e vertici dell’Ausl è già stato fissato: il 7 maggio, mercoledì prossimo. Due giorni prima della scadenza del periodo di ferie che, ovviamente sono state “caldeggiate” dalla stessa Ausl. Ma in azienda non è escluso che si passi ad altri provvedimenti. Un’eventualità colta anche dai sindacati. «L’Ausl potrebbe procedere con una sospensione cautelativa - continua Palmarini -, durante la quale vengono erogati i cosiddetti “assegni alimentari”. Anche per tutelare la stessa dipendente bisogna capire se è opportuno il suo rientro in servizio. Anche di questo dovremo discutere all’incontro. Finché queste cose non si chiariscono resta la preoccupazione e nel reparto non si vive bene».

Intanto ai colleghi dell’indagata si sta dando un po’ di ossigeno. «Avevamo chiesto di concedere qualche giorno di riposo a rotazione - commenta Roberto Baroncelli, referente della Cisl per la sanità -: il provvedimento ha avuto corso e gli infermieri mi risulta che siano a turno in ferie per qualche giorno. E’ un modo per riassorbire lo stress. La nostra unica preoccupazione è che venga restituita serenità».

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