Politici ravennati sobri ma "taccagni"

Rimini

RAVENNA. Pranzi, cene, servizi fotografici e caffè. Tanti caffè. Per ognuno dei quali il vicesindaco Mingozzi ha chiesto il rimborso al Comune. Dopo il lieve calo nelle spese di rappresentanza del 2012 (quando in tutto, gli assessori e il sindaco si fecero rimborsare poco più di 10mila euro), nel 2013 i rimborsi sono tornati a lievitare ma le cifre rimangono comunque basse: 12.287 euro in tutto i soldi spesi lo scorso anno per ospitare le istituzioni che venivano da fuori, o per viaggiare promuovendo l’immagine di Ravenna all’estero. O, semplicemente, per offrire la colazione all’ospite di turno.

I fiori. A spulciare gli scontrini delle spese rimborsate, secondo quanto raccolto dalla Ragioneria di Palazzo Merlato, emerge come a costare di più, alla fine, siano soprattutto le delegazioni estere in visita a Ravenna e i fiori. In testa, le corone per le cerimonie di Stato: per quelle del 25 aprile (Liberazione dal fascismo) e del 4 novembre (Festa delle Forze armate), il Comune ha speso oltre 3.100 euro. Si fanno pagare non poco nemmeno i buffet, le bandiere, o le fasce tricolori. Care, queste ultime: per due, da mettere a disposizione per gli assessori da indossare per le cerimonie istituzionali, Palazzo Merlato ha speso addirittura 412 euro, vale a dire più di 200 euro cadauna.

Le delegazioni estere. I cinque delegati di Chartres, in visita a Ravenna per un paio di giorni, son costati circa 700 euro, tra pernottamento (468 euro), cena con l’assessore (200 euro), pranzo con la traduttrice (altri 198 euro). La metà è costata, invece, la visita del sindaco di Chichester: 208 euro per il pernotto di quattro giorni, 130 euro o poco più il buffet in Municipio per dargli il benvenuto.

Il servizio fotografico dell’incontro tra il vicesindaco Giannantonio Mingozzi e l’ambasciatore argentino Torcuato Di Tella è costato 121 euro; l’omaggio al sindaco di New York 225 euro; quello all’ambasciatore tailandese (solo) 40. Il capitolo “omaggi” è gremito: sono per lo più mosaici, cinque quelli “rimborsati” lo scorso anno. Il più caro, quello regalato a Rossella Urru, la cooperante sequestrata da Al Qaeda alla quale Ravenna ha conferito la cittadinanza onoraria.

Pranzi, cene e caffè. Pochi, a onor del vero, e dai prezzi non poi spropositati i pranzi e le cene che gli assessori si son fatti rimborsare. In compenso, c’è l’attenzione al dettaglio, e chi preferisce rientrare perfino dell’acqua e del caffè, se consumati duranti i servizi di rappresentanza.

L’assessore Andrea Corsini ha chiesto il rimborso di un pranzo da 15 euro a Roma; il sindaco Fabrizio Matteucci di uno da 32.

Il pranzo più costoso appare tra gli scontrini di Mingozzi: in missione a New York per la presentazione di Ravenna alla Columbia University, ha offerto da mangiare agli ospiti per 370 euro. Ma Mingozzi conta anche i caffè: c’è allora il rimborso per la colazione di lavoro per sé e tre rappresentanti (4 euro e 40: il costo esatto di quattro caffè), altrettanti per la capatina al bar con tre imprenditori del progetto Darsena, 6 euro per la colazione con l’ambasciatore argentino.

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