Cane ucciso a fucilate, nessun colpevole
«La morte di Sissi è ancora causa di grande dolore per la mia famiglia - racconta -, e per mia moglie che l’ha soccorsa per prima accompagnandola un’intera notte nel suo trapasso». C’è poi la grande preoccupazione «che chi ha sparato, è libero di farlo ancora». «Ora spero - continua Merola - che qualcuno si prenda a cuore questa storia e riapra le indagini per scoprire chi ha ucciso il nostro cane».
Il colpo era stato sparato in pieno giorno, causando la morte del cagnolino nonostante il tentativo di salvarlo con una operazione urgente. Dalla posizione in cui il cane era stato colpito e dalla tipologia dell’arma utilizzata (che non può avere una gittata superiore ai venti metri), gli agenti della Questura, che nel frattempo aveva avviato le indagini, avevano ristretto le ricerche su una serie di abitazioni circostanti da cui poteva essere partito il colpo. La proprietaria di una di queste case è poi risultata la proprietaria di una carabina che nel frattempo è passata in eredità al figlio, residente a Ravenna, che saltuariamente si recava a casa sua per accudire degli animali da cortile. L’esame balistico ha però escluso il suo coinvolgimento senza però gettare luce su chi e per quali motivi ha sparato al cagnolino della famiglia Merola.