Cane ucciso a fucilate, nessun colpevole

Rimini

RAVENNA. Nessun colpevole per la morte del cane Sissi, il meticcio della famiglia Merola che un anno fa era stato ammazzato con una fucilata esplosa con una carabina ad aria compressa nella zona residenziale di Classe. Un esame balistico ha infatti scagionato l’impiegato ravennate di 46 anni che era stato indagato per l’uccisione dell’animale e per aver omesso di dichiarare in tempo utile agli organi di polizia l’acquisizione di un’arma da sparo, ereditata dalla madre. Il suo caso è stato quindi archiviato, ma resta ancora da scoprire la mano che ha premuto il grilletto della carabina. E per questo Aniello Merola, il proprietario di Sissi, che a suo tempo raccontò l’incredibile vicenda al Corriere Romagna, si rivolge ora alle forze dell’ordine perché facciano il possibile per individuare il colpevole di un episodio molto grave, che avrebbe potuto causare gravi danni anche ai residenti di via Jan Olof Tjader a Classe.

«La morte di Sissi è ancora causa di grande dolore per la mia famiglia - racconta -, e per mia moglie che l’ha soccorsa per prima accompagnandola un’intera notte nel suo trapasso». C’è poi la grande preoccupazione «che chi ha sparato, è libero di farlo ancora». «Ora spero - continua Merola - che qualcuno si prenda a cuore questa storia e riapra le indagini per scoprire chi ha ucciso il nostro cane».

Il colpo era stato sparato in pieno giorno, causando la morte del cagnolino nonostante il tentativo di salvarlo con una operazione urgente. Dalla posizione in cui il cane era stato colpito e dalla tipologia dell’arma utilizzata (che non può avere una gittata superiore ai venti metri), gli agenti della Questura, che nel frattempo aveva avviato le indagini, avevano ristretto le ricerche su una serie di abitazioni circostanti da cui poteva essere partito il colpo. La proprietaria di una di queste case è poi risultata la proprietaria di una carabina che nel frattempo è passata in eredità al figlio, residente a Ravenna, che saltuariamente si recava a casa sua per accudire degli animali da cortile. L’esame balistico ha però escluso il suo coinvolgimento senza però gettare luce su chi e per quali motivi ha sparato al cagnolino della famiglia Merola.

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