La Resistenza "violata"

Rimini

BAGNACAVALLO. «Viva il Duce», i simboli fascisti e una bandiera della Repubblica sociale italiana che sventola al posto del Tricolore, affisso nuovo proprio per le celebrazioni del 69esimo anniversario della Liberazione dal fascismo: è così che, nella notte di vigilia del 25 aprile, i vandali hanno “violato” il monumento dedicato alla Resistenza, lungo il rivale del Senio, a Rossetta, piccola frazione di Bagnacavallo.

La condanna delle istituzioni. Immediata e massiccia la reazione dell’associazione partigiana e del Comune che hanno fatto ripulire le scritte già ieri mattina e che, nel pomeriggio, hanno organizzato un sit in delle istituzioni per condannare l’episodio: presenti, oltre ai sindaci e ad alcuni candidati sindaci, anche il prefetto Fulvio Della Rocca e il comando dei carabinieri. Sull’atto vandalico, indaga la polizia municipale della Bassa Romagna: si cercano i responsabili (probabilmente due) tra gli attivisti di estrema destra. Fatti simili erano accaduti anche nel 2012, quando furono distrutte la lapide dei Martiri del Senio a Lugo, e dei fratelli Bartolotti a Ca’ di Lugo.

«Traditore comunista». Elogi al fascismo e offese ai partigiani: i vandali si sono “divertiti”, nella notte tra il 23 e il 24 aprile a prendersi gioco del simbolo partigiano, scambiando le lettere di ottone sulla lapide così da riuscire a scrivere la parola “fascismo” e scrivendo a pennarello frasi come “traditore comunista” o “Viva il Duce”.

«I valori della libertà e il rispetto della memoria - sottolinea il segretario provinciale del Pd, Michele De Pascale - vengono prima di qualsiasi altro ragionamento politico. Per questo quanto successo l’altra notte è totalmente e fermamente da condannare. Dobbiamo continuare a mantenere e rendere viva la memoria di quel periodo storico, perché solo in questo modo si può evitare che si ripetano atti come questi, che lasciano senza parole per la loro insensatezza e irresponsabilità».

Le reazioni. Il comitato unitario antifascista di Fusignano parla di atto «ignobile», condanna l’accaduto e «intende continuare ad assicurare il proprio impegno per l'educazione alla democrazia e per la salvaguardia dei valori democratici nella nostra comunità». Donatella Antonellini, candidata sindaco ad Alsonsine, parla di un «attacco all’antifascismo, alla resistenza e alla liberazione: tali attacchi devono essere fermamente respinti». «Siamo di fronte a un episodio gravissimo - ha commentato Costantino Ricci segretario generale della Cgil - che l’intera comunità deve condannare senza tentennamenti. L’augurio è che le forze dell’ordine riescano nel più breve tempo possibile a individuare gli autori di un simile gesto». «Non possiamo rimanere indifferenti dinanzi a fatti gravi come questo - ha aggiunto Claudio Fabbri, presidente dell’Anpi di Alfonsine - che colpiscono la nostra identità e la nostra cultura antifascista. Per questo li condanniamo fermamente. La nostra risposta di antifascisti deve venire dalla massima espressione della Resistenza, ovvero dal quel testamento di centomila morti che è la nostra Costituzione repubblicana».

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