Ubriaco in bicicletta: multa da 24mila euro

Rimini

RAVENNA. Sorpreso in sella sua bicicletta con valori alcolici di ben sei volte superiori ai valori di legge è stato condannato a pagare una maxi multa da 24.650 euro.

E’ successo nei giorni scorsi a un uomo di 71 anni residente in un paese del Ravennate, al quale è stato notificato un decreto penale di condanna al quale il suo legale ha già preannunciato l’intenzione di opporsi.

L’uomo in questione - difeso dall’avvocato Nicola Babini - era stato fermato dalle forze dell’ordine la sera del 23 giugno del 2013 in condizioni non proprio sobrie. In quell’occasione il responso dell’etilometro era stato infatti a dir poco impietoso: 3,32 grammi litro, quando il limite tollerato dal codice della strada si ferma a soli 0,50.

Proprio in base all’evidenza di quel dato e alla gravità della situazione, la procura ha deciso di condannare il ciclista con un decreto penale senza passare di fronte a un giudice.

La pena è stata fissata a 190 giorni di arresto, poi scesi a 95 per via della riduzione prevista dal rito alternativo. All’uomo non sono state concesse attenuanti, ma solo la sospensione condizionale.

Il maxi importo della multa si deve al fatto che la pena detentiva è stata convertita in pena pecuniaria. Per ogni giorno di arresto si paga dunque una somma. Fino al 2009 era di 38 euro, ma poi è stata portata a 250. E così alla fine il conto della giustizia per il pensionato è arrivato a 24.650 euro.

Il ciclista condannato ha ora quindici giorni di tempo per fare ricorso e opporsi, chiedendo anche un eventuale processo di fronte al giudice monocratico, anche se il dato di 3,32 grammi litro sembra lasciare pochi margini di manovra processuale. «Ci opporremo e vedremo, la multa ci sembra sproporzionata» ha fatto sapere l’avvocato Nicola Babini.

Una vicenda che riporta alla mente un fatto per certi versi analogo risalente a poco più di due anni fa, quando un pensionato sorpreso a rubare una confezione di prosciutto cotto dal prezzo di 7,70 euro in un supermercato di Ravenna venne condannato per furto a 40 giorni di reclusione, convertiti in multa da 10mila euro.

In quel caso l’anziano, che si era dichiarato subito pentito del gesto di fronte al dipendente che lo aveva scoperto, aveva poi ammesso di aver agito spinto dalla fame. Qui al massimo si può invocare un certo tipo di sete.

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