Ragazzino investito, il "pirata" è il successore di don John

Rimini

RAVENNA. Sembra una “maledizione”. Per la Diocesi e pure per Casalborsetti. E’ padre Pietro Gandolfi, 76 anni, spedito dal vescovo a sostituire alla guida della parrocchia don Desio arrestato per atti sessuali con minori, il “pirata” della strada che sabato pomeriggio, all’incrocio tra via Sant’Alberto e via Cilla, ha investito un ragazzo in scooter mandandolo all’ospedale allontanandosi poi con la sua auto senza prestare soccorso. «Sono addolorato di quanto accaduto e sono pronto a pagare per le conseguenze», ha detto ieri padre Gandolfi che lunedì si è presentato alla polizia municipale per confessare quanto era successo. Secondo una prima ricostruzione effettuata dalla polizia stradale di Ravenna, il sacerdote avrebbe affiancato il ciclomotore effettuando poi la svolta a sinistra senza aver azionato gli indicatori di direzione. Una manovra in seguito alla quale la vettura ha tagliato la strada al 17enne in sella allo scooter. Il giovane è stato portato all’ospedale. Le sue condizioni non sono gravi ma nell’incidente ha riportato delle fratture e ne avrà per 40 giorni. Anziché fermarsi, non essendosi a suo dire reso conto di aver contribuito a provocare l’incidente, il parroco ha proseguito la sua marcia allontanandosi. In serata però, si era presentato al pronto soccorso avvicinando anche il padre del ragazzo per chiedere informazioni sullo stato di salute del ferito prima di allontanarsi senza farsi notare. Una “visita” che però è stata filmata dalle telecamere dell’ospedale.

 

 

Da qualche tempo, nei corridoi del tribunale, una delle domanda più ricorrenti tra legali e addetti ai lavori è: «sei qui per quel caso del sacerdote?». Boutade tra colleghi che però rendono bene l’idea del clima che si respira. D’altronde, negli ultimi tempi gli incroci tra gli ambienti ecclesiastici e quelli della Procura sono stati purtroppo frequenti.

Vere e proprie settimane di passione che si sono arricchite di una nuova vicenda che ha visto come protagonista un altro sacerdote, padre Pietro Gandolfi, il religioso 76enne incaricato dal vescovo di sostituire pro tempore don Giovanni Desio, il parroco di Casalborsetti in carcere con l'accusa di atti sessuali con minorenni e adescamento.

Una coincidenza tale che più di un fedele è giunto ad invocare l’intervento di un esorcista. Padre Gandolfi è infatti stato indagato per fuga e omissione di soccorso in relazione all’incidente avvenuto nel pomeriggio di sabato.

«Sono addolorato di quanto accaduto - spiega - ma sono pronto a pagare le eventuali conseguenze di un fatto che lì per lì non ho colto nella sua gravità». Quel pomeriggio il prete, racconta, stava andando a Piangipane per la messa della vigilia delle Palme.

«Percorrendo via Sant’Alberto, a un certo punto ho visto qualcuno che da dietro mi lampeggiava. Subito ho pensato che qualcosa non andasse nella mia auto. Mi sono fermato, ho guardato e non ho notato nulla di particolare sull’auto. Ho visto invece che poco distante c’era un motorino con un ragazzo a terra, ma c’erano anche due persone attorno che si occupavano già di lui. Considerato che non ero stato toccato, mi sono detto “lo stanno già aiutando”, così ho ritenuto di poter proseguire».

«Ho saputo che aveva una spalla rotta - racconta -. Nessun pericolo grave. Ma in ospedale c’era chi parlava di una Punto coinvolta. A quel punto, quindi, ho pensato di mettermi in contatto con la polizia municipale, dove sono andato il lunedì mattina. Lì mi hanno spiegato che i rilievi erano stati eseguiti dalla polizia stradale che ho subito contattato. E, nella serata di lunedì, due agenti sono venuti in parrocchia e abbiamo redatto un verbale sul mio comportamento».

L’incidente è avvenuto alla vigilia dell’assunzione del nuovo incarico. Il giorno seguente infatti padre Gandolfi ha officiato la prima messa a Casalborsetti, chiesa che conosce bene dal momento che per anni d’estate ha presenziato alla prima funzione mattutina, quella delle 8, che don Desio si rifiutava di celebrare. Le indagini nel frattempo sono però proseguite con gli uomini della Polstrada di Lugo ormai vicini alla sua individuazione anche grazie alle immagini riprese dalle telecamere del pronto soccorso. Ma prima che potesse essere rintracciato è stato lo stesso prete a farsi avanti lunedì mattina presentandosi alla polizia municipale dichiarando di essere la persona alla guida dell’auto in qualche modo riconducibile al sinistro. (gi.ro.)

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