Don Desio, altri genitori si fanno avanti

Rimini

RAVENNA. La lista di persone da sentire che sembrava ormai in via di esaurimento sta invece aumentando. Perché oltre a colloqui con i minori che erano già programmati, si stanno facendo avanti anche alcuni genitori. Mamme e papà di giovani che negli anni hanno fatto parte o sono comunque stati vicini al gruppo di “ragazzi del don” e che, alla luce di quanto sta emergendo, stanno rivedendo ciò che i loro figli avevano manifestato in passato.

Atteggiamenti, umori e segnali che col senno di poi vengono interpretati come possibili segnali di disagio magari non capiti e che hanno spinto qualche familiare a rivolgersi agli inquirenti.

Inoltre, a causa di dubbi e sospetti sui legami avuti nel tempo dal parroco che coinvolgono altri giovani che non risiedono più nel Ravennate, si dilatano i tempi per rintracciare le persone indicate e sentirle.

Il caso sulle molestie di “don John” appare dunque come un continuo work in progress che sta coinvolgendo il personale della seconda sezione della Squadra mobile in un’indagine che il dirigente Nicola Gallo aveva non a caso definito «totalizzante» per la delicatezza della vicenda e per la mole di attività ad essa collegata.

Un’indagine che peraltro vedrà gli investigatori tornare - questione di ore - alla canonica di Casalborsetti per un nuovo sopralluogo nell’abitazione di don Giovanni Desio, attualmente detenuto nel carcere di Forlì con l’accusa di atti sessuali su minore e adescamento. Un accertamento - al quale saranno presenti anche gli agenti della Scientifica oltre al sostituto procuratore Isabella Cavallari - alla ricerca di riscontri ulteriori sia in merito agli elementi in mano agli inquirenti che hanno già sequestrato diverso materiale, tra computer e supporti informatici, sia in riferimento a presunti ulteriori episodi emersi nel corso delle audizioni.

Dalle varie testimonianze raccolte sono stati infatti raccontati dettagli e particolari piuttosto circostanziati e inquietanti che ora andranno verificati. Episodi di giovani che il sacerdote sarebbe andato a prendere in più occasioni per ospitarli, di contatti inopportuni e atteggiamenti ambigui anche in luoghi pubblici che avrebbe tenuto con loro. Indiscrezioni pesanti che vanno ad aggiungersi a quanto messo nero su bianco dal gip Rossella Materia nel provvedimento restrittivo emesso a carico del sacerdote, mentre dal carcere don Desio continua a sostenere che tutto quello che doveva essere scoperto è già emerso.

 

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