Morte Petronici, i sindacati si ribellano

Rimini

RAVENNA. Basta morti sul lavoro: a una settimana dall’infortunio costato la vita al 58enne Lorenzo Petronici, i sindacati proclamano 4 ore di sciopero, giovedì, in tutti gli stabilimenti della Marcegaglia. «La sua morte ci dia la forza e la determinazione per fare di più sulla sicurezza», rivolge il suo appello ai lavoratori la Cgil chiedendo la massima adesione. Si difende il gruppo: «Ma il nostro tasso di infortuni è minore rispetto a quello nazionale; sulla sicurezza lavoriamo ogni giorno».

La morte di Petronici. L’incidente mortale è avvenuto nel turno notturno dell’8 aprile scorso: Petronici, lavoratore e socio della Cofari, mentre stava manovrando un coil, rimase schiacciato tra due grandi carichi di acciaio, probabilmente spinto da quello che stava manovrando contro il primo coil fermo a terra. Sembrava fosse stato un malore a causare l’incidente, ma l’autopsia lo ha escluso. Petronici sarebbe andato in pensione il prossimo anno e avrebbe cambiato posto di lavoro proprio nei prossimi giorni.

Lo sciopero. E i sindacati, che hanno preferito non commentare prima dell’esito dell’esame autoptico, ora sollevano i dubbi: «E’ necessario aprire un confronto sulle tematiche della sicurezza con maggiore determinazione rispetto a quanto fatto finora - si legge nella nota a firma dei sindacati dei metalmeccanici, Fiom Cgil, Uilm Uil e Fim Cisl -. Nessuno vuole negare che vi siano stati investimenti in tale direzione, ma molto resta da fare anche alla luce di altri infortuni e di mancati infortuni, che sono stati oggetto di incontri e che non sempre hanno trovato l’adeguato ascolto da parte della direzione aziendale». Per questo, pur a fronte di un incontro già fissato per il 22 aprile con l’azienda per riaprire il tavolo sulla sicurezza, i sindacati hanno indetto anche uno sciopero, per giovedì 17, che coinvolgerà tutti gli stabilimenti della Marcegaglia: la protesta riguarderà le ultime quattro ore di ogni turno e giornalieri.

«Troppi infortuni lì dentro». Erano stati i Cobas, l’indomani della morte di Petronici, a ricordare i troppi infortuni sul lavoro avvenuti alla Marcegaglia a Ravenna. Dieci negli ultimi sei anni, dice oggi Alvaro Ancisi, consigliere della Lista per Ravenna, che fa l’esatta cronologia della scia di sangue: dall’operaio con la gamba stritolata nel 2008 al ragazzo colpito dal carico di acciaio staccatosi da una gru nell’agosto del 2013.

La Marcegaglia si difende. Immediata la replica del gruppo che non ci sta a farsi dare dello “sbadato” sul fronte della sicurezza. «Al di là del dolore per l’evento - sottolinea Maurizio Dottino, responsabile risorse umane della Marcegaglia -, lavoriamo tutti i giorni sulla sicurezza. E l’investimento fatto, proprio a Ravenna, è stato enorme. Certo, finché ci sarà un solo infortunio, bisognerà sempre fare di più. Ma il tasso di infortuni alla Marcegaglia è inferiore a quello nazionale. Insomma, non c’è disattenzione sul tema».

 

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui