Frutta dall'estero spacciata per italiana nel negozio a Ravenna: in due a processo

Ravenna

RAVENNA. Nell’etichetta c’era scritto “Italia” ma quella frutta e verdura, in realtà, era decisamente più “internazionale”. Così sono finiti a processo sia la titolare che il gestore di un noto negozio di ortofrutta della città. Si tratta di una 53enne originaria di Cerzeto (Cosenza) e di un 65enne originario di Massafra (Taranto), entrambi accusati in concorso di frode in commercio e di aver venduto prodotti con etichette contraffatte.

Difesi dagli avvocati Giampiero Ricci e Lisa Venturi, sono comparsi ieri davanti al giudice monocratico Antonella Guidomei, che all’apertura del processo ha riaggiornato l’udienza per questioni formali.

Il sequestro

I fatti risalgono al 22 aprile del 2015. Nel corso di una normale ispezione nell’attività commerciale di via Maggiore per controllare la qualità dei prodotti e la filiera che normalmente dev’essere riportata nelle etichette, è stata notata un’anomalia sospetta. Così gli operatori sono andati in profondità. Frutta e verdura – così è emerso dalle successive verifiche – anziché provenire dal Bel Paese, così come riportato dall’etichetta, erano invece state importate. Arrivavano da Spagna, Francia, Olanda, Senegal, Nuova Zelanda e Marocco.

Era così scattato il sequestro di tutta la merce, portando così a giudizio entrambi i responsabili dell’attività.

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