TRAGEDIA SUL LAVORO Morte alla Marcegaglia, quattro indagati

Rimini

RAVENNA. Sono quattro le persone indagate dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello per la tragica fine di Lorenzo Petronici, il 58enne dipendente (e socio) della Cofari, morto mentre stava manovrando un carico di acciaio da quasi 30 tonnellate alla Marcegaglia. L’autopsia disposta dalla procura per stabilire le cause esatte del decesso si terrà oggi, ed è proprio per questo che - a titolo di garanzia e come atto dovuto - il pm ha dovuto iscrivere nel registro degli indagati i nomi delle persone che, in base alla carica ricoperta nelle due società coinvolte (Marcegaglia e Cofari), potrebbero aver avuto una potenziale responsabilità penale. Sempre nel caso in cui non sia stato un malore a uccidere Lorenzo Petronici che, tra circa un anno, sarebbe andato in pensione.

La rosa degli indagati, come spesso accade nei casi di incidenti sul lavoro, appare comunque destinata a restringersi. Attualmente l’avviso di garanzia per la nomina di un eventuale consulente di parte è stato notificato all’ad del gruppo Antonio Marcegaglia, al responsabile di sicurezza dello stabilimento di Ravenna, al presidente della Cofari e a un altro dipendente della stessa cooperativa che in virtù del ruolo ha compiti legati alla sicurezza. Come detto, in attesa dell’autopsia e allo stato attuale delle indagini, tali provvedimenti sono da leggere più che altro come atti di garanzia degli stessi indagati.

Petronici, è morto poco dopo le 2 e mezza di martedì notte, mentre stava facendo il lavoro che ormai svolgeva da quasi 15 anni: addetto al carroponte. Con l’aiuto di una sorta di telecomando stava spostando i coil, enormi balle di acciaio, all’interno dello stabilimento di via Baiona. Qualcosa è però andato storto e Petronici è caduto a terra esanime, forse colpito da un malore, forse colpito al petto dall’enorme balla metallica. In quel momento la vittima era infatti solo e non ci sono testimoni diretti di quanto accaduto. Il collega in servizio a quella stessa ora si trovava infatti a una ventina di metri di distanza. Ed è stato lui, insospettito dal fatto che il carico di ferro fosse fermo in aria, che è partito l’allarme. Giunto sul posto, ha visto Petronici a terra e ha chiamato i soccorsi. Inutile la disperata corsa in ospedale. (c.d.)

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