Ravenna invasa dal pattume, in quattro a processo per lo scandalo immondizia

RAVENNA. Cassonetti stracolmi di rifiuti e sacchi d’immondizia accatastati ai margini delle strade. Era la primavera del 2016 quando a Ravenna scoppiò il caos rifiuti, conoscendo uno scandalo che fino a quel momento si pensava riservato a capoluoghi di ben altre dimensioni. La città bizantina ne era uscita tutto sommato rapidamente, con la risoluzione del contratto tra Hera e il consorzio Ambiente 2.0. E altrettanto rapidamente le indagini dei carabinieri del Reparto Operativo, coordinate direttamente dal procuratore capo Alessandro Mancini, avevano chiuso l’inchiesta lampo, indagando quattro persone. Il processo nei loro confronti si è aperto ieri davanti al giudice monocratico Cecilia Calandra. Ai responsabili del consorzio che vinse l’appalto da 40 milioni di euro è stata contestata l'interruzione di pubblico servizio in concorso. 

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