Piede amputato nella diga, a processo uno degli indagati per la chiusa di San Bartolo
L’infortunio
Quel giorno, nel pomeriggio, la paratia funzionale all’impianto realizzato nell’alveo del fiume aveva ceduto a causa della rottura di un altro elemento della centrale, trasformandosi in una ghigliottina sul piede dell’operaio, che si trovava vicino. Il ferito era rimasto bloccato in fondo a uno scavo profondo tre metri, al punto che per portarlo in superficie erano intervenuti i vigili del fuoco. Rimasto sempre cosciente, l’operaio era stato portato all’ospedale “Bufalini” di Cesena a bordo dell’elicottero del 118 con un codice di massima gravità.
Il sopralluogo eseguito dai carabinieri aveva poi portato all’avvio dell’inchiesta, con il rinvio a giudizio per i responsabili delle imprese coinvolte nei lavori. Convinti dell’innocenza degli imputati, i legali (gli avvocati Maruzzi, Gioacchui, Ciaccia, Giampaolo, Gebbia, Poggi, Santelli e Zaganelli) hanno proposto comunque un risarcimento alla parte offesa, che ora la difesa della parte offesa, l’avvocato Mattia Lancini del foro di Rimini, potrà valutare in vista della prima udienza dibattimentale.