Ravenna, per l'omicidio della moglie la difesa di Cagnoni chiede l’assoluzione o una perizia psichiatrica

RAVENNA. Chiedono l’assoluzione, o in caso contrario di disporre una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e volere al momento dell’omicidio. I difensori di Matteo Cagnoni aprono così un nuovo spiraglio nel ricorso presentato alla Corte d’Assise d’appello di Bologna, dopo l’ergastolo incassato in primo grado per omicidio volontario pluriaggravato della moglie, Giulia Ballestri. Un “piano B” che gli avvocati Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti giustificano attingendo proprio dalle motivazioni della sentenza depositate la vigilia di Natale a firma del presidente, Corrado Schiaretti, e del giudice a latere Andrea Galanti. La Corte, argomentano i legali, «afferma l’esistenza in capo all’imputato di un disturbo di personalità, senza affrontare il conseguente tema, ovvero da quale tipo di disturbo di personalità egli sia effettivamente affetto, la gravità e intensità dello stesso». Da stabilire, spiegano, se tale disturbo ha inciso al momento dei fatti «eliminando o comunque scemando fortemente» le capacità del dermatologo.

I dettagli nel Corriere Romagna in edicola.

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