Il governo ignora il vertice offshore di Ravenna e mette la fiducia sul blocca-trivelle

Ravenna

RAVENNA. E' già stata annunciata ieri la fiducia sul dl Semplificazione da parte del ministro dei Rapporti col Parlamento, Roberto Fraccaro, che ieri alla Camera ha così blindato l'approvazione anche dell'emendamento Crippa. Il testo inserito al Senato dispone la moratoria di 18 mesi sulle estrazioni di idrocarburi in Italia. Ieri a Ravenna si era incontrata un'ampia rappresentanza del mondo dell'oil and gas, che nel capoluogo bizantino dà lavoro a 3mila persone direttamente e che a livello di distretto regionale impiega almeno 10mila persone.

Nella sala preconsiliare di Palazzo Merlato aveva aperto la giornata il sindaco di Ravenna Michele De Pascale ed era intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Nel vertice che ha visto partecipare delegazioni di lavoratori provenienti da tutta Italia si sono susseguiti vari interventi, da Guido Ottolenghi in rappresentanza di Confindustria, a Maurizio Don della Uil nazionale, da Marco Granelli di Confartigianato passando per Angelo Colombini della Cisl, fino ad Emanuela Trancossi della Cgil, Paolo Burioli della Cna e Mauro Basurto della Confimi. De Pascale aveva anticipato di "non voler entrare in polemica, per essere il sindaco di tutti. E anzi ringrazio chiunque – esplicita il primo cittadino – si sia opposto a questo provvedimento, indipendentemente dalla collocazione politica. Ma il gioco delle parti dura fino a un certo punto. Non so se sia peggio chi vota un provvedimento ritenendolo giusto (il riferimento è ai 5Stelle) o chi lo approva consapevole del disastro che compie", e Michele De Pascale cerca con lo sguardo Gianluca Pini della Lega, che però nel frattempo è uscito. Poi il sindaco lo dice chiaro "certo che mi batto per i posti di lavoro, ma la battaglia non dobbiamo farla solo per questo. Non ci deve bastare salvarli oggi, a detrimento delle politiche per il settore domani. Dobbiamo salvare un know how che porta ricchezza al Paese. Invece Di Maio ha paragonato i lavoratori dell'offshore a quelli del gioco d'azzardo: chieda scusa".

In conclusione giunge il veemente intervento di Stefano Bonaccini, presidente della Regione: "Questa norma sbagliata sia stralciata dal decreto – tuona –. E' assurdo che un governo pensi di calare una scure su un settore senza prima venire qui, ascoltare, confrontarsi. Noi lo abbiamo fatto, e siamo fra le 19 regioni nel mondo riconosciute per le buone prassi in campo ambientale e sul piano "low carbon economy" abbiamo speso 300 milioni. Loro dicono che vogliono puntare sulle rinnovabili – sottolinea – ma mentre cancellano l'oil and gas non stanziano un euro su quel fronte. Quei parlamentari che oggi esultano per il provvedimento che approvano come pensano di dare un futuro ai lavoratori, col reddito di cittadinanza?". Poi il presidente della Regione si concede ai giornalisti e si fa ancora più esplicito: "Da quattro anni l'Emilia Romagna è la Regione che ha le più alte performance economiche nel Paese – conclude –. Se il Governo pensa di danneggiarla per ostacolare Bonaccini compie un grosso errore, perchè azzoppa la locomotiva italiana". Ravenna non dà comunque la battaglia per persa e il lavorìo in vista della manifestazione del 9 a Roma è spasmodico: ci sarà una sezione distinguibile del mondo dell'offshore che avrà visibilità anche dal palco.

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