Lui la molla, lei lo spia via email, ex fidanzata di Faenza paga ed estingue il reato

Faenza

FAENZA. Una password. Era bastata quella per rimanere aggiornata e avere voce in capitolo sulla vita sentimentale dell’ex fidanzato. E lei, una volta chiusa la relazione, non aveva dimenticato né lui né le credenziali di accesso. Così, entrando nella mail del ragazzo aveva avuto modo di leggere chat e conversazioni intrattenute con la nuova “fiamma”. Si era perfino spinta a inviare messaggi alla rivale in amore che aveva preso il suo posto, fiduciosa che le tracce di quell’accesso non autorizzato le garantissero l’anonimato. Invece gli avvisi di sicurezza del provider di posta elettronica hanno tempestivamente rivelato la violazione conducendo al suo computer, anzi a quello dell’ente pubblico in cui lavorava.

Partita da internet, la tentazione voyeristica della donna ha fatto capolino ieri in tribunale a Ravenna con l’accusa di accesso abusivo a un sistema informatico. Si è risolto tutto con un “non doversi procedere” per “condotta riparatoria”. In pratica, come ha stabilito la sentenza del giudice Cecilia Calandra, l’imputata se l’è cavata con il pagamento di una cifra pattuita con la parte offesa, che le ha risparmiato guai che le sarebbero potuti costare in astratto fino a tre anni di carcere.

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