Trivelle, al vertice in Comune irrompe Legambiente - FOTO E VIDEO

Ravenna

RAVENNA. Manifestazione di protesta di Legambiente questa mattina a Ravenna all'incontro organizzato dal sindaco e presidente della Provincia Michele De Pascale, dove i volontari dell'associazione si sono presentati per esprimere "la loro contrarietà alle ragioni dell'appuntamento" con un presidio sotto il Comune con lo striscione "No oil", portato anche dentro il municipio, e le mani simbolicamente sporche di carbone.

L’incontro

Un incontro pubblico a cui erano stati invitati "tutti coloro che a qualsiasi titolo fanno parte del comparto delle estrazioni per condividere, coordinare e programmare le azioni da intraprendere a sostegno del settore delle estrazioni e dei lavoratori". Punto centrale dell'iniziativa i danni che verrebbero provocati al settore dall'emendamento 11.0.43, inserito nel Ddl semplificazioni, che genera una sospensione di 18 mesi ad alcune delle attività di estrazione.

Bonaccini: “Un errore colpirci per scopi elettorali”

"Da Ravenna e dall'Emilia-Romagna arriva oggi un segnale molto forte al Governo - ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -: stralciate una norma che uccide il settore, bloccando il lavoro e gli investimenti. Si apra immediatamente un tavolo, come abbiamo fatto qui. Servono ascolto e confronto. Ci sono le condizioni per imboccare con più forza la strada della conversione energetica, come stiamo già facendo in Emilia-Romagna e a Ravenna, senza distruggere il lavoro e senza aumentare la dipendenza energetica del nostro Paese. Se qualcuno ha scambiato questa terra come una terra da conquista per le urne e non anche per gli interessi futuri, fa un errore clamoroso". E interpellato dai giornalisti al termine del suo intervento affonda nuovamente il colpo: "se qualcuno pensa di colpire Bonaccini facendo perdere il lavoro a migliaia di lavoratori e facendo chiudere imprese, non facendo le infrastrutture a partire dal passante di Bologna, sappia che fa un danno a se stesso e al Paese perché l'Emilia-Romagna è stata la locomotiva in questi anni e se si ferma si ferma anche una parte rilevante del Paese".

De Pascale: "Così un favore agli Emirati". E invita Salvini

Intanto il sindaco continua a sperare in un ripensamento. "Avevo plaudito, e provo a farlo ancora, alle parole del ministro Salvini, che si era dichiarato favorevole alle estrazioni, purché lontano dalla costa. C'è ancora qualche giorno di tempo. Gli rinnovo l'invito a venire a Ravenna a incontrare i lavoratori e le imprese del nostro territorio perché in questa partita a noi interessa solo il risultato, cioè che questo emendamento alla Camera venga cassato e che si apra una riflessione nazionale sul tema delle politiche energetiche per abbandonare le fonti fossili più inquinanti e per investire su rinnovabili e sull'energia di transizione che è il metano”.
Di certo, è convinto Michele De Pascale, il provvedimento di blocco è "sbagliato", in primis per il metodo "palesemente incostituzionale", con l'impossibilità per i senatori di studiarlo. Inoltre, le coperture finanziarie sono "risibili" e "non si determina un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili". Piuttosto "si premiano gli Emirati", quando invece occorre "ridurre le importazioni incentivando sia la produzione da rinnovabili sia quella nazionale". A preoccupare il primo cittadino non è solo il blocco, ma anche il Piano che stabilirà le aree di estrazione. De Pascale spera così nella Lega (Gianluca Pini, presente questa mattina, "ha ammesso che la soluzione non è positiva") e rinnova l'invito a venire in città al ministro dell'Interno, mentre prende le distanze dall'altro vice premier grillino: "vado giù di testa per le dichiarazioni di Di Maio che paragona l'industria energetica al gioco d'azzardo. È intollerabile".

Legambiente: "Summit anacronistico"

Diverso il punto di vista di Legambiente, secondo cui "il summit è totalmente anacronistico, perché la priorità su cui si deve concentrare la politica è la decarbonizzazione dell'economia, con il taglio dei 16 miliardi di euro di sussidi annuali alle fonti fossili e la riconversione del settore energetico".

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