A caccia di tartufo coi cani nei cortili di Marina Romea, partite le prime denunce

Rimini

RAVENNA. Scavalcano cancelli, rompono vasi, spezzano siepi, mettono sottosopra giardini e selciati. Movenze da topi d’appartamento con tanto di complici in strada pronti ad allertare gli altri in azione. Tutto per cercare tartufi. Marina Romea sembra essere diventata la meta privilegiata dei cacciatori del prezioso fungo ipogeo a forma di tubero; dall’autunno infatti, si susseguono segnalazioni dei cercatori armati di vanghetto e rastrello che invadono le proprietà private approfittando dell’assenza dei proprietari di seconde case, molti dei quali residenti in Emilia. E qualcuno ha anche sporto denuncia.

Razzie nei giardini

Incursioni “mordi e fuggi”, concentrate come il turismo estivo soprattutto nel fine settimana, ma che non portano benefici economici se non ai cercatori stessi, che lasciano liberi di scorazzare nei giardini privati i propri cani addestrati; e in qualche caso – come dimostrano le registrazioni degli impianti di videosorveglianza installati nelle villette – i proprietari non si limitano a questo e a loro volta violano il domicilio altrui per smuovere la terra e raccogliere quanto ritrovato sotto il suolo dagli animali. Risultato? Erba che non cresce, buche nel terreno, siepi spezzate e anche muretti e camminamenti rovinati, tutto in conto ai proprietari di casa.

Gomme tagliate ai “concorrenti”

«In passato avevamo trovato segni del passaggio di persone in cortile durante l’inverno, ma col fatto che gli immobili non risultavano forzati non avevamo prove», racconta il proprietario di una villetta che preferisce parlare in anonimato per evitare ritorsioni («sa, altri residenti ci hanno riferito anche di ripicche tra cercatori di tartufi, sembra che in passato quelli che battono la zona abbiano tagliato le gomme a “concorrenti” venuti da fuori zona, preferisco evitare nomi»).

Incastrati dalle telecamere

Sospetti su passaggi non graditi che hanno trovato conferma dalle telecamere. «Da quando abbiamo installato l’impianto di videosorveglianza abbiamo avuto la riprova. Il sistema a distanza si attiva al passaggio di animali o persone; fino a inizio novembre le telecamere hanno ripreso solo gatti che vagavano di giardino in giardino, da fine mese invece è stato un continuo andirivieni di cani e proprietari che cercano tartufi, a qualunque ora del giorno e della settimana, anche se in prevalenza col buio o all’alba e con una maggior frequenza nel weekend».

Gourmet o appassionati alla ricerca di un secondo introito che approfittando delle strade deserte si infilano in tenuta mimetica in cortili e giardini. «Da quanto ne so, si tratta di tartufi che in Romagna vengono regolarmente mangiati o venduti. Sappiamo che c’è un business – commenta amaro il proprietario di una delle abitazioni prese di mira – ma non è quello che mi interessa. Non intendo raccogliere io tartufi che crescono nel mio giardino. Quello che fa rabbia, anche se alla fine i danni sono contenuti, è ritrovarsi sconosciuti in cortile che rovinano piante, recinzioni e fioriere». gi.ro.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui