Padre morto a Cervia, le urla sentite dai vicini: "Se lo hai ucciso non ti parlo più"

Cervia

CERVIA. Una persona riservata, Andrea Rocchi, il 56enne di Cervia ucciso per sbaglio da uno dei figli durante un gioco. Al bar, che dista solo pochi metri dalla casa in cui viveva con la moglie e i ragazzi, i vicini lo vedevano di tanto in tanto prendere il caffè. Increduli e sconvolti per l’accaduto, diversi hanno preferito rispettare il dolore della famiglia mantenendo il silenzio. Anche se non sono molti quelli che si sono resi conto di ciò che realmente stava accadendo la nella tarda serata di giovedì.

I lampeggianti dei mezzi di soccorso e delle auto d’ordinanza dei carabinieri, in un notevole dispiegamento di forze lungo la stretta via Bova, è stato confuso dai più con i riflessi degli addobbi natalizi negli alberi ancora accesi.

Qualcuno però ha sentito. E sperando ancora in un lieto fine parla di "incidente domestico". Ma quelle urla di disperazione sfociate all'esterno, quando il dramma si era appena consumato dentro l'appartamento in fondo al condominio che si affaccia sulla strada, hanno lasciato spazio a interrogativi che solo nel tardo pomeriggio di venerdì hanno trovato risposta.

"Tornate in casa, tornate in casa", si è sentito ripetere dalla porta di casa della famiglia Rocchi, forse all'indirizzo dei figli dell'uomo. Nell'abitazione è intervenuto anche qualcuno dei parenti che abitano nei civici adiacenti. Loro sono stati fra i primi a prestare soccorso.

Attorno, quando ancora i dubbi su cosa fosse accaduto passavano di casa in casa, l'urlo straziante di una voce di ragazza ha fatto gelare il sangue: «Se l'hai ucciso - ha gridato verso uno dei presenti con il fiato spezzato dalla disperazione - non ti parlo più». FED.S.

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