Lido di Dante, si alza la super barriera

Rimini

RAVENNA. Dalle parole si è passati ai fatti: a Lido di Dante, da anni flagellato dall’erosione, sono giunti i primi massi che andranno a creare una “super barriera” che difenda litorale e abitato locale. 73.000 mila tonnellate di rocce di natura calcarea saranno dunque depositate per porre un fermo alla forza di quel mare che, fino ad oggi incontrastato, si è mangiato metri e metri di spiaggia. A farsi carico dell’intervento sarà Eni, per un valore complessivo di due milioni di euro, con i quali provvederà alla ricalibratura, l’allargamento ed il rinforzo sia sul lato mare sia sul lato a riva dell’attuale difesa di massi sotterranea e semi sommersa.

Saranno inoltre rinforzati i due pennelli laterali che collegano le attuali scogliere soffolte alla spiaggia, in modo da garantire un’adeguata protezione laterale dalla mareggiate e, contestualmente, limitare le correnti in uscita dell’intero sistema di scogliere. Questa soluzione, con la creazione di una barriera di massi da oltre mille chilogrammi ciascuno, è frutto di uno studio di fattibilità condotto dalla società Medingegneria su incarico del Comune, studio dal quale il progetto avviato è risultato il più idoneo per la messa in sicurezza del chilometro di spiaggia di Lido di Dante. Questo perché, ha spiegato Sergio Nannini responsabile del servizio geologico del Comune, «le analisi svolte hanno infatti dimostrato che esiste uno squilibrio dovuto al deficit di sedimenti portati dai fiumi e l’abbassamento dei fondali, alla cui correzione le opere di difesa costiera esistenti non appaiono più adeguate».

Dunque, spazio ai massi che, trasportati a bordo di due pontoni e di una nave, saranno depositati in questi giorni fino al completamento della “grande muraglia”. Per quanto riguarda le tempistiche, da Palazzo Merlato confermano «l’obiettivo di terminare i lavori con l’avvio della stagione balneare, compatibilmente con le condizioni meteo marine», al fine di poter mettere gli operatori balneari in condizione di svolgere adeguatamente la loro attività nel periodo estivo, dando nel contempo un risposta concreta e più efficace all’emergenza dell’erosione.

 

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