A processo a Ravenna perché bigamo, assolto perché nel suo Paese è legale

Ravenna

RAVENNA. Due mogli e una decina di figli. Se nel comune sentire si potrebbe parlare – ironizzando – di un atto di coraggio, per la legge italiana il rischio era quello di finire a processo con l’accusa di bigamia.

Così è stato per un senegalese di 57 anni, da tempo cittadino italiano, con due matrimoni contratti nel Paese natale. Felicemente sposato – almeno così si direbbe alla luce della prole avuta con entrambe le consorti –, finché non ha deciso di trascrivere uno dei due legami nel Comune di residenza, Faenza. Da qui sarebbe partita la notizia di reato alla procura, portando il senegalese davanti al giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti, che si è pronunciato con un non luogo a procedere. Una sentenza emessa sulla base della ricostruzione della posizione dello straniero, presentata dall’avvocato Guido Pirazzoli.

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