Dopo le proteste dei pendolari oggi il confronto in Provincia a Ravenna

Ravenna

RAVENNA. Dopo le proteste di tanti pendolari residenti in provincia di Ravenna che contestano i nuovi orari dei treni che entreranno in vigore il 9 dicembre e dopo le accuse dei sindaci e della Regione a Trenitalia per la mancanza di comunicazione, è stato fissato per questa mattina in Provincia il primo incontro chiarificatore tra Regione, amministrazioni locali e Trenitalia. Un confronto per capire se è possibile fare degli aggiustamenti per andare incontro a quella parte di utenza che risulta penalizzata. Il problema riguarda soprattutto i pendolari e gli studenti residenti a Godo che, con la soppressione di alcuni treni e il cambio di orario di altri, andrebbero incontro a forti disagi. Penalizzati anche gli utenti di Classe e quelli di Barbiano.

Dagli uffici di Trenitalia non commentano le affermazioni arrivate dai sindaci e dalla Regione sulla mancata comunicazione degli orari, ma ricordano che l’orario che entrerà in vigore «è un orario condiviso con la Regione, che ha investito moltissimo nella riorganizzazione dei treni per dare una risposta alle esigenze del territorio. È il frutto di un lavoro complesso fatto anche in collaborazione con Rfi, che ha portato ad una decisione finale condivisa». Per quanto riguarda le richieste di amministratori e utenti, Trenitalia aveva già ricordato che l’interlocutore principale deve essere la Regione e che comunque è già in atto un confronto tra i vari enti interessati per apportare degli aggiustamenti che possano andare incontro alle esigenze dei pendolari che risultano penalizzati. Un concetto ribadito anche negli uffici della Regione che non preclude eventuali cambiamenti futuri dopo le forti proteste arrivate dal territorio ravennate. La riunione di oggi è il primo passo in questa direzione.

Pentastellati all’attacco

Intanto ieri sulla questione sono intervenuti Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle. «L’assessore Donini chieda immediatamente il mantenimento delle fermate, il ripristino dei collegamenti e la velocizzazione dei percorsi sulla Bologna-Ravenna-Rimini e nel Ferrarese. Possibile che nessuno avesse capito che il nuovo orario avrebbe comportato un danno per gli studenti e pendolari di Godo, Classe e San Biagio? Donini soltanto pochi giorni fa sul sito della Regione annunciava in pompa magna i miglioramenti del nuovo orario dei treni – proseguono i consiglieri – dimenticando di dire però che l’abbassamento dei tempi di percorrenza si realizzava saltando fermate, fra le quali quella di Godo o, fra Ravenna e Ferrara quella di San Biagio d’Argenta, costringendo lavoratori e studenti, nonché i genitori, a muoversi in auto. Come faceva la Regione a non sapere? La verità è che fino ad oggi la Regione con Trenitalia ha sempre abbassato il capo senza ottenere niente, come nel caso della stazione di Lugo, rimasta senza biglietteria, oppure come nel caso dei treni non più esistenti sulla tratta Lavezzola-Faenza».

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