Ravenna, accusò di lesioni il professore. Ora è a processo per calunnia

Il “ribaltone” giudiziario era in qualche modo preannunciato e ora, con l’accoglimento della richiesta del pubblico ministero, la parte offesa si è tramutata in imputata e viceversa.
La storia nasce il 2 ottobre di quattro anni fa tra le aule di un istituto superiore della città. Complice un esercizio ritenuto troppo complesso, in una classe quarta si scalda l’atmosfera tra una studentessa e suo professore. I toni si accendono talmente tanto da spingere quest’ultimo a farle una nota sul registro. E per tutta risposta la ragazza sfodera dalla tasca il cellulare, proibito dentro le aule scolastiche.
Il docente le dice subito di consegnarlo, ma ricevendo un netto rifiuto si avvicina alla ragazza. A questo punto, però, le versioni su come è proseguito l’alterco divergono.
Chi è la vittima?
Secondo la studentessa il prof, nel tentativo di toglierle il telefonino di mano, le avrebbe torto il polso destro con una mano, mentre con l’altra faceva leva sul gomito. Secondo il docente, invece, tra i due non ci sarebbe stato alcun contatto. Entrambi decidono di richiedere l’intervento dei carabinieri, che si chiude con una denuncia formale della ragazza che spinge la procura di Ravenna ad aprire un fascicolo contro il professore. Reato contestato: lesioni personali.
Nei mesi successivi i militari sentono i compagni di classe, che scagionano l’insegnante da tutte le accuse e anzi raccontano come sia stata la giovane a sbattere la mano contro la porta dell’aula.
Ruoli ribaltati
A fine agosto il gip Andrea Galanti ha emesso un decreto di archiviazione per il professore, difeso dall’avvocato Christian Biserni, sollevandolo da tutte le accuse a suo carico. Nel contempo ha però anche ritrasmesso gli atti al pubblico ministero, dove è stata a questo punto indagata la studentessa per calunnia nei confronti del prof 50enne. Ed è stata chiamata a giustificare per quale motivo all’epoca avesse mosso quelle accuse, con tanto di allegato referto medico.
Martedì mattina il giudice per l’udienza preliminare, Janos Barlotti, ha accolto la richiesta del pm Stefano Stargiotti e ha rinviato a giudizio l’ormai ex studentessa di quella scuola. Il processo per lei si aprirà ad aprile e il docente sta valutando se costituirsi o meno parte civile.