Chiede l’elemosina in centro a Ravenna. Perquisito, in tasca aveva 730 euro

Ravenna

RAVENNA. Passeggiando lungo viale Farini chiedeva le elemosina ai passanti, peccato che dentro lo zaino avesse oltre 730 euro. Il questuante “benestante”, un 25enne di origine nigeriana, è stato arrestato lunedì mattina dalla polizia municipale per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato fermato nella primissima mattinata, mentre gli agenti erano in servizio di pattugliamento nella zona dei giardini Speyer. Verso le nove i vigili arrivano davanti al bar Farini, dove trovano il nigeriano intento a chiedere la questua ai passanti. Senza indugio lo fermano, chiedendogli di mostrare i documenti. Ma il 25enne porge loro solo un foglio dell’ufficio immigrazione della Questura di Genova, nel quale si legge chiaramente il rifiuto alla richiesta di protezione internazionale fatta dall’uomo nel 2016. Dopo un rapido accesso alla banca dati, gli uomini della polizia municipale scoprono che è di fatto irregolare sul territorio dello Stato e che su di lui grava persino un ordine di espulsione dall’Italia, emesso proprio dalla Questura di Genova a inizio agosto di quest’anno.

Niente foto

Accompagnato quindi al comando della polizia municipale per ulteriori accertamenti e per l’identificazione, l’uomo inizia a dare in escandescenze. Davanti agli agenti che cercano di farlo entrare nella saletta per il fotosegnalamento, il 25enne alza la voce. «Non ho paura di voi - dice parlando in inglese - e non potete farmi alcuna foto». I vigili provano più volte a farlo ragionare, fino a quando il giovane nigeriano decide di passare alle maniere forti, spintonando i tre agenti. Che a quel punto si vedono costretti a prenderlo di forza per eseguire l’identificazione. L’uomo però a un certo punto riesce a divincolarsi dalla presa e scappa per il comando, fino a quando viene raggiunto e nuovamente bloccato.

Dopo questa prima fase piuttosto concitata, il 25enne finalmente si “arrende” al suo destino e in seguito alla perquisizione i vigili trovano dentro il suo zaino 733 euro tra banconote e monetine. Quasi sicuramente provento della sua attività di accattonaggio lungo la strada, anche se il giovane non ha dato alcuna giustificazione sulla provenienza di quel denaro, che è stato sequestrato dalla municipale. Ieri mattina è comparso davanti al giudice insieme al suo avvocato Pier Giorgio Berardi. Dopo la convalida dell’arresto, il 25enne è stato rimesso in libertà, per permettere l’esecuzione del provvedimento di espulsione.

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