Cmc Ravenna, pesa la crisi di liquidità. Crolla il valore dei bond

E a borse chiuse Cmc aveva reso noto di essere alle prese con «una situazione di tensione di cassa» a causa di «mancati incassi di commesse e/o di stati di avanzamento lavori». Una situazione che la cooperativa di via Trieste è impegnata a superare «in continuità aziendale» e ristrutturando il debito. Il cda del gruppo romagnolo ha deliberato di riunirsi entro 15 giorni «per valutare gli esiti degli approfondimenti in corso con l'ausilio degli advisors e assumere le conseguenti determinazioni». Anche Legacoop, l'associazione di categoria a cui Cmc fa riferimento e che aveva subito comunicato il “massimo impegno” nel fare la propria parte, non nasconde “il frangente molto delicato”. Mario Mazzotti, direttore di Legacoop Romagna, fa la dovuta premessa: «La materia interessa una società quotata e quindi l'attenzione già osservata dal Gruppo nella diffusione di informazioni sensibili è doverosa». Ma il dirigente dell'associazione di categoria pur sottolineando «la crisi consistente, dovuta ai mancati pagamenti che si associano ad una situazione debitoria importante e alla congiuntura di settore molto complicata», esplicita come si stiano «utilizzando tutti gli strumenti per tutelare i soci, i lavoratori e la presenza aziendale». In tal senso anche gli stipendi dei dipendenti, si legge chiaramente fra le righe. Mario Mazzotti vede comunque «i margini per poter rianimare una situazione complicata. Cmc dispone di importanti asset, compreso il controllo di importanti aziende di livello internazionale. Vediamo i presupposti – conclude – per garantire la continuità».