A Ravenna espulso un altro potenziale terrorista. "Gioiva per gli attentati dell’Isis"

RAVENNA. Un uomo pericoloso, che stava lentamente scivolando verso una forma di radicalismo religioso che andava allontanata. Origine tunisina, 29 anni compiuti a luglio di quest’anno, A.L. è l’ennesimo giovane straniero che viene fermato a Ravenna dopo un’attenta indagine della Digos, col sospetto di essere vicino a fenomeni di estremismo islamico. In diverse occasioni il ragazzo avrebbe infatti manifestato atteggiamenti di forte rancore rispetto all’occidente, oltre ad aver elogiato episodi di violenza terroristica. Specialmente quando si trovava in carcere a Ferrara. In quel contesto, infatti, il 29enne avrebbe esultato alla notizia di alcuni attentati avvenuti a Bruxelles. Questa mattina, dopo la più che probabile firma del decreto di espulsione dal territorio nazionale, il giovane verrà messo su un aereo e spedito fuori dai confini italiani per via della sua radicalizzazione.

Il 29enne è ben noto alle forze dell’ordine, con una carriera giudiziaria costellata di ogni tipo di precedente. Si va dalla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti alla rapina, dal porto di armi alle minacce, lesioni personali, oltraggio e persino minaccia di organo politico o amministrativo. In particolare ci sono tre episodi che negli anni hanno visto il 29enne tunisino protagonista delle cronache ravennate. Nel 2012 venne infatti arrestato per due volte sempre per possesso di eroina. La prima volta due giorni dopo essersi sposato, la seconda due giorni prima della nascita di suo figlio. Ma il caso più eclatante che lo vede come protagonista porta la data del 7 gennaio 2014, quando completamente ubriaco aggredì l’allora sindaco Fabrizio Matteucci, che stava scattando delle foto nella zona Stazione per documentarne il degrado.

Ancora droga

Come se questo non bastasse, ieri mattina il ragazzo, difeso dall’avvocato Luca Donelli, è comparso nuovamente davanti al giudice dopo essere stato nuovamente arrestato per spaccio. Il 29enne è stato fermato alle nove del mattino dalla polizia su segnalazione proprio degli uomini della Digos, che in quel momento si trovavano in via Alberoni per controlli nelle zone “calde” della città. Alla vista degli agenti il giovane ha subito iniziato ad innervosirsi e, pensando forse di non essere notato, si è messo una mano dietro la schiena cercando di nascondere qualcosa. I poliziotti non si sono però lasciati sfuggire il dettaglio e proprio in quella panchina hanno trovato poco più di 21 grammi di hashish. Una volta accompagnato in questura, lo straniero ha dichiarato di essere privo di documenti. In seguito alla perquisizione personale, gli sono stati trovati addosso 170 euro in contati, presunto provento dello spaccio, e 1 grammo di marijuana. L’arresto è stato convalidato e oggi per A.L. potrebbe essere l’ultimo giorno in Italia.

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