Solo due carrozze, pendolari come sardine sulla tratta Ravenna-Bologna. Scoppia la polemica

Lugo

RAVENNA. Solo tre carrozze, di cui una chiusa, hanno costretto stamane i pendolari della Ravenna-Bologna a stare stipati "come bestiame", mentre a Lugo alcuni viaggiatori si sono dovuti rassegnare a rinunciare a prendere l'auto per andare al lavoro. La denuncia, che arriva da Federconsumatori, fa imbestialire il consigliere regionale del M5s, Andrea Bertani, che se la prende con la Regione, "che si straccia le vesti per la Cispadana e altre grandi opere inutili ma che continua ad ignorare la situazione delle nostre linee ferroviarie".

Il treno è il regionale 2996 delle 7.55 che trasporta i pendolari di Ravenna e Lugo a Bologna. A bordo anche il presidente regionale dell'associazione dei consumatori, Marcello Santarelli, che utilizza ogni giorno la tratta. Non solo il treno ha messo a disposizione solo due carrozze, protesta Federconsumatori, ma quando è arrivato a Lugo, "i pochi interstizi rimasti si sono riempiti coi lughesi che sono riusciti ad entrare". Gli altri sono stati costretti a prendere l'auto. Una situazione definita "indecente" dall'associazione, oltre che "pericolosa", visto che "la capotreno avrebbe dovuto controllare che le persone in piedi non avessero problemi fisici evidenti", ma non ha potuto farlo dato che "era impossibile muoversi". Senza contare, aggiunge Federconsumatori, che quello di ieri è solo l'ultimo di una serie di disservizi per i pendolari che subiscono "ritardi, soppressioni di treni, orari improbabili e affollamenti incredibili". Ecco perche' alla Regione è stato chiesto "di accelerare la sostituzione del materiale rotabile obsoleto", di inasprire le sanzioni a fronte di disservizi e ritardi, di istituire un sistema di conciliazione al quale i viaggiatori possano accedere in caso di contenzioso o ritardi, oggi del tutto inesistente, invocando che la customer satisfaction vada in mano alle associazioni dei consumatori, a garanzia della terzietà del rilevamento.

Sul problema è intervenuto duramente anche il consigliere pentastellato Bertani che invoca rimborsi immediati. "L'episodio di oggi, l’ultimo di una lunga serie, è emblematico dell'abbandono in cui versa addirittura il materiale rotabile, quindi non solo le linee - spiega -. Da anni si promettono treni nuovi, ma non si sa dove siano. O, meglio, ormai lo si può immaginare: Donini vuole che arrivino a poche settimane dal prossimo voto regionale, come se fosse un regalo di Babbo Natale, sperando che i pendolari abbocchino anche stavolta. Sulla linea Ravenna-Bologna i disagi di oggi si sommano a continui ritardi, frequenze insufficienti, materiale invecchiato, tempi identici a quelli di quaranta anni fa. Oggi c'erano solo due carrozze disponibili rispetto alle 6-8 abituali ma spesso i passeggeri sono costretti a viaggiare in piedi fino a Imola. La Regione è corresponsabile di questa situazione perché ha sempre rifiutato le nostre proposte per un contratto di servizio con Trenitalia-Tper che preveda serie penali in caso di ritardo o di inadeguatezza evidente dei convogli. Si sente parlare di ferrobonus per le merci ma dovremmo parlare anche di ferromalus, come per le assicurazioni: ritardi oltre i dieci minuti o condizioni come quelle di oggi devono comportare l'immediata restituzione del biglietto o di percentuale congrua del costo nel caso di abbonamenti" conclude.

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