Milano Marittima perde 260mila presenze turistiche

Rimini

CERVIA. Milano Marittima perde 260mila presenze in estate, e scatta l’allarme sul modello della località glamour. Ma Cervia centro non fa meglio, con un deficit di giornate trascorse pari a 120mila. Certo, considerando come Mima - da sola - metta a segno la metà delle presenze cervesi (1,3 milioni), se ne deduce quanto sia capace di trascinare al ribasso anche i numeri complessivi del turismo.

La località sotto esame

Ma quali sono le cause della sua decadenza? «Molte strutture non hanno avuto la possibilità di rinnovarsi – afferma la presidente di Asshotel Paola Brunelli -, ma questo è un elemento più che necessario per essere competitivi. Come esperienza personale posso dire che nel mio albergo le camere ristrutturate sono andate a ruba, pur con un aumento della tariffa del 20%/30%, mentre quelle ancora da ammodernare hanno trovato meno riscontro, nonostante gli sconti e gli incentivi proposti. La clientela, insomma, non è più solo legata alla tariffa, ma è disposta a pagare pur di avere servizi all’altezza e comodità. Tutti noi, in vacanza, vogliamo stare almeno come a casa nostra, di sicuro non peggio». Milano Marittima, la località della eleganza e della mondanità, soffre quindi di una arretratezza strutturale, che stona con opere come il nuovo lungomare e il restyling del viale Matteotti. «La Regione ha messo a disposizione 15 milioni – aggiunge la presidente -, di cui circa la metà per il ricettivo, dando agli imprenditori l’opportunità di investire nel proprio rinnovamento. Ma non è bastato, e quasi tutte le attività hanno registrato un forte calo del turismo giornaliero, forse in parte attribuibile al problema dei parcheggi. Comunque, della quattro località cervesi, direi meglio Pinarella e Tagliata, rispetto appunto a Mima e Cervia».

La prima ha perso 57 mila presenze, la seconda poco meno di 20mila, ma i numeri complessivi (insieme quantificano 626mila presenze) non sono certo paragonabili a Mima. «Un’altra piaga della stagione appena terminata – fa presente -, è stata la mancanza di personale qualificato; e qui dobbiamo intervenire formando anticipatamente i nostri dipendenti, altrimenti finiremo con il rubarceli per 100 euro in più». «Il sindaco Luca Cofari ha deciso d non ricandidarsi e la cosa ci lascia un po’ di amaro in bocca – conclude Brunelli -, proprio perché ci troviamo nel pieno di una fase di sviluppo, anche se capiamo appieno le sue esigenze personali. Chiediamo però al primo cittadino di non mollare la presa in questi ultimi mesi del suo mandato».

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