Donna morta nei campi ad Alfonsine, condannati i soci dell’azienda

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ALFONSINE. Con la condanna a un anno e sei mesi di reclusione per i due soci dell’azienda, si è chiusa ieri pomeriggio il processo per omicidio colposo aperto in seguito alla morte della 68enne Norina Sandri. La donna, originaria di Alfonsine, era deceduta il 17 settembre del 2012 in un campo della sua città, dove lavorava nella raccolta dei pomodori. Quel giorno le operaie stavano tutte lavorando, quando a un certo punto uno dei mezzi ebbe un guasto e tutto si fermò. Norina, mentre gli altri controllano il guasto, scese dal rimorchio e fu proprio in quell’istante che accade l’irreparabile. Come ricostruito in quei giorni dalla Medicina del lavoro, durante una manovra la donna rimase infatti schiacciata sotto il mezzo pesante, ma nessuno si accorse di lei.

Il corpo senza vita della 68enne venne infatti ritrovato solo qualche minuto dopo, quando era tornato il momento di lavorare e, nello spostare i mezzi, le operaie scoprirono cosa era accaduto. Vana la chiamata al 118, che arrivato sul posto con un ambulanza e l’auto col medico a bordo non potè fare altro che constatare il decesso della donna.

Le condanne

Ieri pomeriggio, dopo le discussioni delle parti, è arrivata la sentenza del giudice Corrado Schiaretti, che ha condannato a un anno e sei mesi di carcere i due soci Massimo e Roberto Zanzi, rispettivamente difesi dagli avvocati Ermanno Cicognani e Paola Brighi. In quel periodo i due fratelli avevano preso in affitto da Agrisfera l’azienda Dana, di via Nuova ad Alfonsine, dove appunto si verificò il tragico incidente. In particolare Massimo Zanzi si occupava delle procedure di sicurezza, mentre Roberto era proprio il conducente di quel rimorchio che travolse Norina.

Oltre agli anni di reclusione inflitti, il giudice ha condannato i fratelli Zanzi anche al pagamento delle spese processuali per le parti civili, ossia i famigliari della vittima. Per un totale di 10mila euro. A cui si aggiunge l’altra condanna, in solido, al risarcimento dei danni in favore sempre delle tre parti civili, che dovrà essere liquidata nella competente sede civile.

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