Fuga e frontale contro i carabinieri a Ravenna. Il conducente patteggia, assolta l’amica

Ravenna

RAVENNA. «Gli urlavo di fermarsi ma era come se non sentisse. Poi ricordo che mi è mancato il respiro, quando l’airbag è scoppiato». Il racconto è quello di C. C., la 24enne arrestata nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre assieme al 21enne Almir Iljjazi al termine dell’inseguimento lungo la Classicana conclusosi con un frontale contro una gazzella dei carabinieri che aveva bloccato una delle vie di fuga verso Punta Marina. Ieri il processo per direttissima si è chiuso con il patteggiamento a un anno, un mese e 10 giorni per il 21enne di origini macedoni e con l’assoluzione della giovane. Per i quattro carabinieri che quella sera furono protagonisti dell’inseguimento (due dei quali finiti all’ospedale con diversi giorni di prognosi), l’avvocato Domenico Serrapica si è costituito parte civile.

Alcol e droga poi la fuga

Davanti al giudice Beatrice Bernabei i due giovani hanno parlato nuovamente, alla luce della richiesta del difensore della ragazza, l’avvocato Francesco Papiani, di procedere con rito abbreviato condizionato all’escussione degli imputati. Il primo a ripercorrere quella notte è stato il 21enne (difeso dagli avvocati Davide Baiocchi e Filippo Zamponi). Era stato alla festa dell’Unità poi, dopo mezzanotte e mezza, si era spostato sotto casa dell’amica facendola poi salire sulla Hyundai. Prima, ha ammesso, aveva bevuto, fumato marijuana e assunto altre sostanze (tutto emerso dagli esami tossicologici eseguiti dopo l’arresto).

Giunti con l’auto in via Romea, era arrivato l’alt della pattuglia dell’Arma, davanti a Oscar Elettronica. «Ero spaventato, non ero in me», ha ammesso rispondendo alle domande del vice procuratore ordinario Claudia Lapazi.

«Gli urlavo di fermarsi»

«Ha accennato a fermarsi, poi ha tirato diritto e da quel momento sembra che non fosse più in lui. Gli ho urlato di fermarsi, ma non mi ascoltava e non parlava». La 24enne ha raccontato quegli attimi che, sommati, fanno un inseguimento durato oltre venti minuti. «Ero scioccata, inerme». Poi lo schianto allo svincolo per Punta Marina, dove l’auto condotta dal 21enne e tallonata dagli uomini dell’arma si è scontrata frontalmente con una ‘gazzella’ che tentava di bloccare il passaggio. Al termine delle richieste delle parti, il giudice ha assolto la giovane “per non aver commesso il fatto”, in relazione alla resistenza e alle lesioni, e perché “il fatto non sussiste” in merito a un esiguo quantitativo di marijuana rinvenuto in casa. Per il conducente della vettura, il patteggiamento ha sospeso gli arresti domiciliari rimettendolo in libertà con la sospensione condizionale della pena.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui