Ravenna, decine di ricorsi per le multe ai cani in spiaggia. "Sanzionata la persona sbagliata"

Ravenna

RAVENNA. Un ricorso ogni due multe. Se ogni estate ha un tormentone, la stagione 2018 dei lidi di Ravenna è senz’altro quella delle sanzioni in spiaggia che hanno colpito i proprietari dei cani irrispettosi dell’ordinanza. E se a inizio settembre i verbali staccati dalla polizia municipale da inizio stagione erano 129, sono circa una cinquantina le persone che si sono rivolte all’Associazione italiana Difesa animali e ambiente. A questi si potrebbero aggiungere eventuali ulteriori azioni condotte in autonomia, tramite legali contattati direttamente dai proprietari. Di certo il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce, nell’indicare Ravenna come «la città che quest’anno detiene il primato di sanzioni per cani in spiaggia», non ha dubbi nel contare «circa un centinaio di persone che da giugno si sono rivolte a noi per informarsi sulla possibilità di fare annullare la sanzione».

La multa alla persona “sbagliata”

Fra queste c’è il caso dello scorso 19 agosto. Una coppia di peruviani residente a Bologna arriva in vacanza a Lido Adriano con un chihuahua al seguito. Gli agenti li beccano in spiaggia libera in orario non consentito in compagnia del quadrupede, così staccano la sanzione da 200 euro. Il verbale viene compilato a carico della donna, che fornisce i documenti agli agenti. E qui sta l’errore, secondo l’associazione: perché l’animale risulta invece registrato a nome del compagno, presente al momento della sanzione, il quale «ha assistito alla scena imperterrito». È sufficiente questo, secondo l’Aidaa, per chiedere al sindaco l’annullamento della sanzione.

I ricorsi

I risultati dei primi ricorsi si attendono verso fine mese. Dal momento del verbale, infatti, ci sono 30 giorni di tempo per richiedere al sindaco l’annullamento, e quest’ultimo ha altri 30 giorni per decidere che cosa fare e motivare. In caso di rifiuto le strade sono due: ricorrere al Tar, oppure andare davanti al Giudice di pace entro altri 30 giorni dalla missiva. «Quest’ultima è la strada che suggeriamo - continua Croce -, anche se spesso la via più auspicabile è una cospicua riduzione della sanzione». Una decisione che ammetterebbe quantomeno un concorso di colpa, anche se ad oggi, stando ai dati forniti dall’Aidaa, non risultano ancora risposte di questo tipo. «Vedremo a fine mese - aggiunge il presidente dell’associazione - c’è tempo, perché la maggior parte dei nostri ricorsi è partita ad agosto».

«Regolamento poco segnalato e non chiaro»

E dire che le spiagge non mancano. Ravenna ne ha in tutto cinque, una a Casalborsetti, in un tratto di spiaggia libera di 100 metri a Sud del bagno Overbeach, e altri 100 metri al confine con Marina Romea tra i campeggi Reno e Romea; uno a lido di Classe di 30 metri a nord della scogliera trasversale alla foce del Savio, altri 80 metri a Lido Adriano a nord del bagno Oasi, infine 40 metri a Lido di Savio a Sud della scogliera della foce dell’omonimo fiume. «Quello che imputiamo a Ravenna è che le spiagge per cani sono piccole e poco segnalate - ribatte Croce -. In un contesto diverso, non avremmo avuto nulla da eccepire». Allo stesso modo, ci sono richieste di ricorso non avvallate dall’associazione: «Non abbiamo appoggiato quelle in palese violazione del regolamento». Una su tutte, conclude, «la multa fatta al padrone che non aveva raccolto le deiezioni del proprio cane». In quel caso tutti d’accordo, la multa ci sta.

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