Cade dalla bici per colpa di un ramo: ciclista chiede i danni al Comune

Ravenna

RAVENNA. Stava andando in bicicletta, pedalando lungo l’argine del fiume. E qui sarebbe caduto, dopo aver urtato contro un ramo pendente sulla strada, riportando alcune contusioni.

Per quel fatto un ciclista ha chiesto i danni al Comune di Ravenna.

Una posizione che tuttavia non ha incontrato il benestare dell’Ente di Palazzo Merlato, il quale, dopo aver affidato a un perito dell’assicurazione la valutazione del sinistro, ha deciso di non aderire al percorso di mediazione davanti al Giudice di Pace per giungere al risarcimento.

Una risposta che potrebbe ora innescare una causa legale tra le parti, qualora il cittadino decidesse di procedere a carte bollate per fare valere le proprie ragioni davanti al tribunale.

L’incidente

Il sinistro risale a due anni fa. Era il 12 giugno 2016 quando il ciclista si è fatto male. Stava percorrendo via Argine Destro Ronco, a Durazzano, una strada ai confini del territorio comunale e provinciale, in una traversa di una strada di pertinenza provinciale.

Secondo quanto riportato nella richiesta di risarcimento, l’uomo stava percorrendo una strada comunale quando ha urtato contro il ramo di un albero che pendeva sulla strada per circa 90 centimetri. L’urto, secondo quanto lamentato dall’uomo, avrebbe poi provocato la caduta a terra.

Il rifiuto dell’assicurazione

Come da prassi, il caso è stato affidato dal Comune alla compagnia assicurativa Lloyd’s. Il perito dell’assicurazione, valutando le circostanze dell’incidente, ha dato un parere negativo, spingendo il Comune a non aderire alla procedura, mandando a monte la mediazione con la controparte.

L’atto è stato approvato con una delibera della giunta comunale votato le settimane scorse. «Questa - puntualizza l’assessore comunale agli affari istituzionali Gianandrea Baroncini - è la prassi standard del Comune in caso di parere negativo dall’assicurazione. Non vengono accettate quelle mediazioni che non hanno il parere favorevole dei periti della polizza». Starà al cittadino, poi, decidere che cosa fare alla luce del rifiuto: se indire una causa civile, oppure se desistere alla luce dei possibili costi da sostenere per una battaglia legale.

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