West Nile, Ravenna tra le province più colpite. Per Regione emergenza passata

Ravenna

RAVENNA. La prima mossa da fare per combattere il virus West Nile è "applicare sanzioni sicure e certe a chi non fa disinfestazione, in particolare ai privati. Altrimenti diventa difficile contrastare la diffusione di focolai". Ne è convinto l'assessore alla sanità della Regione, Sergio Venturi, che in commissione ha fatto il punto della situazione sul contagio del virus in Emilia Romagna. Da giugno a oggi si sono contati 87 casi di malattia neuro-invasiva dovuta al virus West Nile, con 14 decessi (80 anni l'età media delle vittime), 65 casi di forme febbrili, 22 casi di infezione senza sintomi scoperti in donatori di sangue. Il picco si è registrato tra il 27 luglio e 10 agosto nelle province di Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna. La Regione chiede dunque ai Comuni di impegnarsi di più nella disinfestazione e nel controllo dei cittadini. L'obiettivo principale, spiega Venturi, è "ridurre il rischio di malattia per l'uomo", a partire dalla "prevenzione del rischio di trasmissione attraverso la donazione di sangue, di organi e di tessuti". C'è poi la questione delle larve di zanzara. "Ai Comuni viene chiesto di procedere alla distribuzione dei prodotti - ricorda l'assessore - e di avviare iniziative comunicative per promuovere il coinvolgimento dei cittadini nella gestione di aree private. Ad agosto, vista la diffusione del virus, si è chiesto ai Comuni di raddoppiare gli interventi portandoli da una cadenza mensile a quindicinale fino al 30 settembre". Tutti gli interventi straordinari da parte dei Comuni saranno rimborsati dalla Regione, che per il 2018 ha stanziato un milione di euro.

Ad ogni modo, come sottolineato da Venturi, l'emergenza sta scemando. "Allarmarsi non serve - afferma l'assessore - stiamo facendo tutto quello che è necessario fare. C'è molto meno virus in circolazione di un mese fa. Al momento i pazienti più gravi ancora nelle terapie intensive sono quattro, ma sono stati ricoverati da tempo, tre a metà agosto e uno da due settimane". Nelle province più colpite la Regione ha dato disposizioni di effettuare interventi vicino agli ospedali e ai servizi socio-assistenziali, compresi quelli sugli insetti adulti". E per l'anno prossimo la Regione moltiplicherà gli sforzi. "Intensificheremo gli interventi sulla base dell'esperienza di quest'anno - afferma Venturi - occupandoci anche di tutti i luoghi che sono abbandonati e disabitati, come capannoni e depositi di gomme, che possono diventare luogo di proliferazione delle zanzare". Secondo Venturi la stagione 2018 è da considerarsi "anomala", non tanto per il numero di zanzare, che sarebbe "nella media", ma per la "precocità nella circolazione virale, in anticipo di circa un mese rispetto al passato, per l'elevata intensità della circolazione in zanzare e uccelli e per la particolare aggressività del virus, con un alto numero di forme neuro-invasive ed elevata mortalità nell'uomo". Da giugno a oggi in Emilia-Romagna si sono registrati 87 casi di malattia neuro-invasiva dovuta al virus West Nile con 14 decessi, a cui si aggiungono 65 casi di forme febbrili e 22 di infezione senza sintomi in donatori di sangue. In Italia sono ad oggi 365 casi di infezione, di cui 148 in forma neuro-invasiva, quasi tutti nel bacino padano.

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