Addio a Idina Ferruzzi, la vedova di Raul Gardini

Rimini

RAVENNA. Si è spenta ieri, all’età di 82 anni, Idina Ferruzzi, vedova del manager Raul Gardini e figlia dell’imprenditore Serafino Ferruzzi. Soffriva da tempo di problemi di salute e le sue apparizioni pubbliche, già piuttosto rare e concentrate perlopiù in occasione della messa annuale in ricordo del marito, da qualche anno si erano interrotte. Lascia i figli Ivan Francesco, Eleonora e Maria Speranza, oltre ai nipoti. Da tempo era ricoverata in ospedale, dapprima a Ferrara, poi, da un paio di mesi, era stata trasferita a Villa Maria a Cotignola.

«Rigorosa», come lei stessa si definiva mettendosi poi accanto al temperamento «improvvisatore» del marito, Idina è stata una donna dal carattere forte, capace di prendere decisioni controcorrente e forti anche nei confronti della sua famiglia. E tutto per amore di Raul Gardini. Quando Serafino Ferruzzi decretò che Raul era il predestinato a prendere le redini del Gruppo, Idina si mise al fianco del marito. Stessa scelta che fece alcuni anni dopo, ossia nel 1991, quando dopo il tracollo del progetto Enimont Raul venne estromesso dalla Ferfin. Idina, che insieme agli altri due fratelli aveva un terzo delle quote societarie, prese ancora una volta la decisione di stare dalla parte del marito. E dopo essersi fatta liquidare la sua quota, oltre 500 miliardi di vecchie lire, li mise nelle mani di Raul Gardini, sicura che sarebbe stato ancora una volta in grado di farli fruttare. Come in effetti fece realizzando dal nulla la Gardini srl. È nel 1994 – un anno dopo il tragico 23 luglio 1993 – che Idina Ferruzzi prende i voti e da “novizia” diventa “professa solenne”, nelle terziarie laiche delle Carmelitane, come sua madre prima di lei. La sua è la storia di una figlia, di una moglie e di una madre di quei tre figli – Eleonora, Ivan e Maria Speranza – che porteranno avanti nel tempo un cognome che ancora oggi fa storia in tutta Ravenna e in gran parte d’Italia e del mondo.

Alla notizia della scomparsa anche Romano Prodi ha espresso il proprio cordoglio: «Mi addolora molto la scomparsa di Idina Ferruzzi – ha dichiarato al Corriere Romagna –- che sapevo molto sofferente da tempo e questo mi rende ancora più triste. Il mio pensiero affettuoso a tutta la sua famiglia».

Le ultime volte in città

«Una donna intelligente, molto umile, che ha coltivato la memoria del papà e quella del marito, che ha cercato di aiutare i suoi figli finché ha potuto». È il ricordo che don Ugo Salvatori conserva di Idina. Una memoria commossa, quella del parroco di San Rocco, amico di lunga data. «Era una donna di grande spiritualità – continua –-, pregava molto e in questo aveva seguito gli insegnamenti della madre, che era presidentessa del gruppo di preghiera di Padre Pio». Per anni, racconta il religioso, la vedova di Gardini ha continuato a frequentare le funzioni. L’ultima, poco prima del ricovero. «Venne a messa qui il sabato sera – prosegue –, poco dopo le sue condizioni di salute peggiorarono. Erano sette mesi che purtroppo non la sentivo più. Mi aggiornava la figlia sul suo stato di salute. Sapevo che negli ultimi mesi la malattia l’aveva messa a dura prova, mentre lei avrebbe invece voluto parlare e dire tanto. Ma sono sicuro – conclude –: Idina era serena».

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