Si conclude a Cervia la fuga del cane “maratoneta”
Era stato avvistato a San Marino, poi nel riminese, infine a Cesena dove se ne andava a spasso per la Secante. Anche qui i volontari del canile hanno cercato invano di acchiapparlo, ma non era facile avvicinarsi, vista l’aggressività dell’animale.
«Nel Cervese è arrivato domenica mattina alle tre – racconta Maria Adinolfi, la presidente di Arca 2000 che gestisce il canile comunale –, e 6 volontari hanno iniziato a seguirlo. Da Pinarella si è spostato nelle saline, finendo poi a vagare nel Borgo marina; dove, come detto, si è tuffato in acqua per evitare la cattura. Era stremato e stressato, oltre che notevolmente dimagrito, perché per mesi ha mangiato solo quello che trovava occasionalmente. Di sicuro è però anche un cane spaventato, perché altrimenti non sarebbe scappato in quel modo. Essendo privo del microchip, è difficile stabilire a chi appartenga, ma in questo periodo ci sono diversi maremmani dispersi. Adesso si trova nel canile, dove stiamo accertando la sua provenienza».
Dopo le prime cure dei volontari, intanto, l’aspetto del cane è già cambiato. Dalle prime immagini nelle quali aveva impressa negli occhi la paura, adesso il “maratoneta” – come viene chiamato dai suoi salvatori – appare molto più tranquillo. Forse ha capito di essere in buone mani, ed oltre tutto si è finalmente cibato con un pasto completo.
Inizialmente era stato fotografato con il muso legato da un laccio, per impedirgli di mordere, però gli stessi volontari si sono affrettati a precisare che è stata una precauzione momentanea, vista la impossibilità di mettergli la museruola. Adesso il giovane maremmano è libero da qualsiasi impedimento, se non quello delle pur confortevoli mura del canile.
«Gli ospiti della struttura sono attualmente una sessantina – aggiunge la presidente –, oltre a 30 gatti. Sono aumentati gli abbandoni, perché chi adotta i cani spesso poi non riesce a mantenerli, oppure non si rende conto di quanto sia impegnativo».