Scontri e contestazioni durante la cerimonia per Ettore Muti

Rimini

RAVENNA. Per qualche istante sono arrivati al contatto, prima che l’intervento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa bloccasse sul nascere lo scontro. Di segnali ce n’erano stati eccome, nei giorni scorsi, per lasciare spazio a facili previsioni sulle possibili tensioni che avrebbero accompagnato la commemorazione per il gerarca fascista Ettore Muti, organizzata ieri da Forza Nuova e dall’associazione Arditi d’Italia davanti al cimitero monumentale. Prima l’affissione clandestina che venerdì notte ha ribattezzato via Di Roma in memoria dello “Stradivari del volo”, rivendicata dal partito nazionalista. Poi la risposta della notte scorsa - la cui mano non è ancora nota - che ha disseminato per la città manichini con il volto del tenente colonnello appesi a testa in giù e cartelli di contestazione (i dettagli nell’articolo accanto). E mentre L’avvocato Andrea Maestri, segretario di Possibile, prosegue nel suo appello per raccogliere firmatari della denuncia nei confronti dei Forza Nuova per apologia di fascismo, ieri mattina alle porte del cimitero un nutrito gruppo di una sessantina di manifestanti di estrema destra e una ventina di antagonisti sono venuti alle mani. Erano anni che, a memoria, non si arrivava a un vero e proprio contatto tra le fazioni.

La miccia del tafferuglio

L’inizio della cerimonia era fissato per le 10.30. Ma già mezzora prima, al ritrovo davanti al cimitero monumentale, si erano distinti i due gruppi. Da una parte i forzanovisti assieme all’associazione Arditi d’Italia. Dall’altra i gruppi Antagonisti assieme al Sindacato generale di base. In mezzo, schierati, gli agenti della polizia di Stato in tenuta antisommossa e i carabinieri. A incendiare un clima già teso pare sia stato il presunto scatto di qualche fotografia verso il gruppo antifascista, da parte di una persona appostata all’altezza del chiosco dei fiori. Alcuni gli sarebbero andati incontro, innescando la difesa da parte degli organizzatori del corteo. Si sono alzati gli scudi della polizia per dividere i gruppi, mentre nel parapiglia, tra qualche placcaggio, è stata rubata una bandiera a un manifestate di Forza Nuova. In pochi minuti è ritornata la calma per consentire l’inizio della cerimonia, proseguita comunque fra cori e sfottò. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine è riuscito comunque a evitare che nella breve colluttazione qualcuno si facesse male. Al momento non risultano nemmeno persone denunciate.

La cerimonia fra i cori

La celebrazione è proseguita secondo protocollo. In circa un’ora e mezzo il corteo ha reso omaggio a Ettore Muti. Non all’interno del cimitero, dove dall’anno scorso non sono più presenti le spoglie del gerarca per volontà della famiglia. Una lapide depositata ai piedi del muro di cinta del camposanto, sul lato del canale ha accolto la preghiera, seguita dal lancio della corona di fiori nel Candiano. A distanza, qualche sfottò sulla bandiera sottratta poco prima, alternato a “Bella ciao”.

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