A 24 anni da Ravenna gira il mondo per immortalare nozze di lusso

Ravenna

RAVENNA. Ventiquattro anni e un proprio scatto su Vogue. Non capita a tutti, ma nei prossimi tre mesi succederà al ravennate Simone Masini, anima di Lumos Produzioni. Forse non poteva immaginarlo quando prese in mano un volantino alla Festa dell’Unità di Ravenna e decise di iscriversi al corso di fotografia della Compagnia Portuale, ma tutto nacque lì, dieci anni fa. E ha preso abbrivio grazie al suo talento e alla sua determinazione.

Ha studiato Scienze della comunicazione, Simone, e in città molti lo conoscono per essere stato chitarrista negli Acid Gem e nei Cronica Nera. Ma su fotografia e videomaking è autodidatta, benché costituiscano l’attività che gli consente di girare il mondo e di avere come clienti l’Audi Zentrum di Bologna e la Procter&Gamble, per la quale curerà un progetto di Google.

Ma c’è un filone che gli sta fornendo una notorietà internazionale, soprattutto come videomaker: il destination wedding.

Come ti sei approcciato ai grandi matrimoni internazionali di lusso?
«Quando fai il fotografo, quello del matrimonio è un ambito a cui facilmente ti avvicini. Ma io avevo notato come il trend, sui matrimoni di un certo tipo, fosse quello di fornire un servizio di videomaking, una passione su cui mi ero formato divorando libri su editing e color correction sin dal 2015. Un ambito complesso e intrigante».

E quindi il fornire questo servizio ti ha fatto fare un salto di qualità?
«Probabilmente ha giocato maggiormente il dotarsi sin da subito di un sito internet che avesse un taglio internazionale. In questo Francesca, la mia ragazza, che è avvocatessa ma ha un’inclinazione naturale nell’interpretare questi aspetti, mi ha aiutato tantissimo. Poi devo ringraziare colleghi e professionisti del settore che, dopo che mi ero fatto le ossa con matrimoni di amici, mi hanno avvicinato a clienti importanti».

E così ti sei trovato a frequentare spesso Toscana, Liguria e Costiera Amalfitana.
«Sì, oltre al Lago di Como, luogo magico dove ho fatto già più di qualche lavoro. Qualche ingaggio viene anche da oltre confine: recentemente in Svezia, e per il prossimo anno pare in Inghilterra e forse Australia e Messico. E’ stupendo conoscere le più diverse culture nella celebrazione del rito per eccellenza. E impone una buona dose di preparazione, o finisci per trascurare momenti per loro significativi».

Ma Vogue come ti ha trovato?
«Per telefono (ride). Sul display vidi questo numero dall’estero e più che a un cliente pensavo a un call center per qualche promozione. E invece era questa ragazza sin dal primo approccio visibilmente competente: diceva che il loro giornale aveva apprezzato l’estetica del sito, la qualità dei nostri prodotti, la modalità di presentazione degli stessi. Ma si teneva sul generico, quindi le ho chiesto di mandare una mail... era firmata Condè Nast-Vogue. Ero sbalordito... era tutto vero».

Quali scatti hai scelto per le tre uscite su Vogue?
«Sono certo solo dei primi due. Lo scatto di settembre sarà sul matrimonio di Lauren e John. Lei australiana e lui inglese, vivono a Londra e si sono sposati sul Lago di Como. Il loro matrimonio è stata un’esperienza così bella che siamo diventati anche amici. A ottobre sarà pubblicata una foto della Badia di Orvieto, una stupenda chiesa scoperta dove il ricevimento avviene abbracciati da mura antiche e con un tetto di stelle».

E Ravenna, come la vedi come meta del destination wedding?
«Perfetta. Da un anno stiamo lavorando con alcuni professionisti ravennati attraverso Dolcevita Wedding e crediamo molto nella potenzialità della nostra provincia. Siamo certi di toglierci belle soddisfazioni anche vicino a casa».

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